«La domanda c’è: bisogna aggredirla lavorando insieme»
PIEVE DI CADORE. Il mercato c'è, bisogna agire. E' questa la sfida del turismo nelle Dolomiti, così come l'hanno delineata, dati alla mano, le professoresse dell'Università Bocconi Magda Antonioli e Cristina Mottironi, nel convegno promosso a Pieve, nella sala della Magnifica, dalla Cassa Rurale di Cortina.
«La domanda turistica sta cambiando rapidamente», ha esordito la Antonioli, docente di Macroeconomia e di Economia del turismo, nonché direttore del Master in Economia del turismo, «e bisogna sempre di più lavorare in rete, a livello di distretto e di filiera, con operatori che devono muoversi insieme. Ancora si notano in Italia troppa disorganizzazione e scarsa consapevolezza: limiti che impediscono di cavalcare adeguatamente il grande incremento che il mercato del turismo sta avendo a livello internazionale».
Ed ha poi indicato la necessità di una strategia che poggi anzitutto sulla conoscenza delle nuove realtà del turismo mondiale. Molto interessanti, a questo proposito, i numeri forniti da Cristina Mottironi, docente di Economia del turismo, con riferimento all'arco alpino europeo che, ha sostenuto, «continua a rappresentare una percentuale importante dei flussi turistici globali, avendo quasi raddoppiato le presenze dal 2000 al 2012, passando da 600.000 ad oltre un milione all'anno».
Da questi dati emerge anche che, a livello di tassi di occupazione dei posti letto, Tirolo e Alto Adige raggiungono i livelli migliori, seguiti dal Trentino. Molto interessanti i dati della Val Gardena e dell'Alpe di Siusi, più problematici quelli delle Dolomiti bellunesi, come del resto possono confermare gli operatori del settore. Molti dei quali gremivano la sala della Magnifica.
«Le destinazioni che vanno meglio», ha sottolineato Mottironi, « sono quelle che hanno investito in innovazione, nella capacità di diversificare l'offerta ed anche di andare ad aggredire le nicchie di mercato, sempre più determinanti. Il turista ricerca oggi un approccio emozionale, basato sul racconto, anche se poi il prezzo resta elemento critico e decisivo».
«La prima questione da affrontare», ha proseguito Antonioli, « è come attrarre i turisti stranieri, che sono in costante crescita. E possiamo farlo lavorando sui diversi segmenti turistici, ma anche migliorando la comunicazione, il posizionamento, cavalcando le nuove tecnologie (fondamentali a i social network, ndr) e confrontandoci fra realtà vicine, senza però farsi la guerra».
Non è più tempo, insomma, di adagiarsi sugli allori del passato, ma bisogna svecchiare l'offerta con prodotti personalizzati e ritagliati su misura.
Soddisfatto il presidente della Rurale di Cortina, Alberto Lancedelli, per il contributo proposto dalle due docenti ed anche per la partecipazione.
«Questo interesse ci conferma una volta di più quanto sia importante il ruolo di una banca locale, come la nostra, per favorire la riflessione, il dialogo ed anche il gioco di squadra. Proseguiremo su questa strada di costante vicinanza alle necessità del territorio, con un'attenzione particolare proprio al turismo».
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