La donna di Calalzo non ce l’ha fatta

CALALZO. Non ce l’ha fatta Mariella Da Giau, le 53enne di Calalzo che martedì pomeriggio era uscita da casa senza farvi ritorno per poi essere trovata da due volontari dei vigili del fuoco il giorno seguente. La signora era stata ritrovata in condizioni molto gravi, in stato di ipotermia, oltre che ferita.
Portata immediatamente dall’ambulanza del Suem all’ospedale di Pieve di Cadore, le sue condizioni era apparse subito molto gravi.
La donna, infatti, era stata ricoverata nel reparto di terapia semintesiva del Cadore. Ma l’altro ieri, passata la notte, le sue condizioni sembravano essere migliorate. Il suo fisico sembrava aver recuperato, tanto che poi Mariella Da Giau era stata trasferita al San Martino di Belluno sempre in rianimazione. Ma poi ieri il suo quadro clinico si è aggravato, fino a quando poco prima delle 17 è deceduta. La notizia della sua morte ha gettato nello sconforto l’intero paese che aveva seguito con apprensione insieme ai familiari della donna la sua vicenda.
Mariella Da Giau era uscita col cellulare martedì scorso. Prima i familiari e poi anche i soccorritori avevano cercato di raggiungerla telefonicamente, ma il cellulare aveva continuato per tutta la giornata a suonare a vuoto. Il Cnsas era risalito anche alla cella telefonica ma questo non aveva permesso di restringere il campo di ricerca. Coinvolto nelle operazioni anche il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo.
L’allarme era stato lanciato dai carabinieri dopo la segnalazione della figlia. Immediatamente la macchina dei soccorsi e delle ricerche si era messa in moto. A cercare tracce della 53enne si erano mosse le stazioni del soccorso alpino di Pieve di Cadore, Centro Cadore, Longarone, i vigili del fuoco di Pieve di Cadore e di Belluno insieme coi volontari di Lozzo e Calalzo, la Guardia di finanza e il Corpo forestale. Mobilitate anche le unità cinofile tra cui anche due provenienti dalla Val Pusteria che avevano perlustrato le zone attorno all'abitato di Calalzo, intorno al lago del Centro Cadore, fino a giungere alle frazioni di Rizios e di Lagole. Ed è proprio nelle vicinanze della frazione, che mercoledì, poco dopo le 21, i vigili del fuoco volontari di Calalzo, Elisa Bertagnin e Massimo Michelini l’avevano trovata, grazie a un’intuizione proprio della vigilessa che aveva voluto tornare nel posto che era stato battuto nel pomeriggio. Ma purtroppo questa vicenda, che sembrava potersi chiedere col lieto fine, ha avuto un esito tragico.
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