La ex Banca d’Italia riapre il 10 ottobre ma racconterà ancora la sua storia
BELLUNO
La porta blindata dello storico caveau sarà l’ingresso di un reparto del negozio. Alle pareti del grande salone al primo piano sono affisse le targhette con l’indicazione degli uffici. È stato un restauro fortemente conservativo quello che ha interessato la Banca d’Italia, pronta per riaprire le sue porte alla cittadinanza. Rinnovata e sotto forma di negozio: proprio in questi giorni è in corso l’allestimento dei reparti di Stimm, la catena di abbigliamento che occuperà gran parte degli spazi ristrutturati.
Sabato 10 ottobre Roberto Chemello e Luigi Francavilla della F&C Project, la società che ha acquistato e restaurato lo stabile, taglieranno il nastro inaugurando un intervento che riqualifica una parte molto importante del centro storico. L’apertura del Palazzo Navasa - Colle, sede fino al 2009 della Banca d’Italia, è fissata per le 10. Dopo la visita all’edificio saranno offerti alcuni cenni storici, per poi congedare i presenti con un caffè.
«Siamo in dirittura d’arrivo», conferma con soddisfazione Roberto Chemello, che vede i frutti di un lavoro iniziato anni fa e avviato concretamente nell’agosto 2018, quando la F&C Project ha acquistato l’immobile. «I lavori sono stati molto veloci, perché lo stabile era in buone condizioni. Inoltre abbiamo fatto un restauro conservativo, mantenendo inalterato il salone al primo piano. Sulle pareti abbiamo lasciato le targhette operative e abbiamo mantenuto anche i vecchi banconi nel salone. Anche il caveau è rimasto com’era. In questa zona i lavori sono stati più impegnativi perché volevamo salvaguardare il più possibile la struttura del palazzo. Sarà una bella sorpresa».
Dal punto di vista commerciale, Stimm occuperà tutto il piano terra, il primo piano e l’area del caveau. Una parte del negozio ex Bertani, accanto al Deon, vedrà l’arrivo di un negozio di abbigliamento per bambini. Fa parte del complesso anche Intimissimi.
Il piano con la terrazza ospiterà Banca Generali, ma i tempi per il trasferimento di questa attività non sono ancora noti. Gli appartamenti all’ultimo piano stanno per essere completati: si stima di metterli a disposizione entro la fine dell’anno.
«Purtroppo per il giorno dell’inaugurazione non sarà finito il ponte che collegherà Stimm all’area in ristrutturazione sopra il parcheggio Caffi». C’è anche un ponte pedonale, infatti, nel progetto messo a punto per la seconda vita della Banca d’Italia.
«Stimm avrà due facciate: una rivolta verso piazza dei Martiri e l’altra verso via Caffi», continua Chemello. «Si potrà accedere al negozio da entrambi i lati. Dal piano del salone, attraverso il ponte si arriverà sul tetto del parcheggio Caffi. Una scalinata permetterà si scendere al piano inferiore, corrispondente al piano terra della Banca d’Italia (lato piazza dei Martiri)». Il negozio stesso, quindi, fungerà anche da “corridoio” fra via Caffi e piazza dei Martiri, il che renderà due aree della città assolutamente permeabili.
Sono a buon punto anche i lavori sopra il Caffi, dove è in via di completamento il progetto di ristrutturazione dell’ex ospedale civile. Gli edifici sono arrivati al tetto e saranno consegnati nei primi mesi del prossimo anno.
Al piano terra ci saranno negozi e un’attività di ristorazione: «Abbiamo numerosi interessamenti e stiamo vagliando tutte le proposte», si limita a dire Chemello. «L’obiettivo che ci eravamo posti è di dare all’insieme, ovvero alle aree ex ospedale e Banca d’Italia, un’offerta commerciale varia e utile anche agli esercizi commerciali limitrofi. Abbiamo spinto sull’abbigliamento nella zona che si affaccia su piazza dei Martiri, anche perché nel 1600 quella era l’area della città dove c’erano le botteghe e il mercato. Abbiamo voluto recuperare l’essenza della nostra storia».
Sopra il Caffi invece si punterà più sul food, oltre che sul residenziale con la realizzazione di una quarantina di appartamenti ai piani superiori degli edifici. «Ma ci saranno anche altri servizi», butta lì Chemello. «Non è ancora finita». Potrebbero esserci altri nastri da tagliare, il prossimo anno. —
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