La famiglia rapinata è scossa ma sta bene

Il manager, i familiari e la baby sitter sentiti tutta la giornata in procura. Alla bimba è stato detto che era un brutto scherzo
Di Gigi Sosso

CORTINA. Per la bambina è stato solo un brutto scherzo. Per mamma e papà (e tata) è una rapina a mano armata. Il manager siciliano, i suoi familiari e la baby sitter sono stati ascoltati ieri in procura della Repubblica. Il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta Faion ha cercato fino al tardo pomeriggio di ricostruire la rapina da 10 mila euro di giovedì sera, a villa “L’Ampezzana” di Cortina.

L’indimenticabile vacanza sotto le Tofane finisce oggi e c’era la necessità di ascoltare le versioni di tutti, prima del loro ritorno a Lugano, dove il dirigente di un importante marchio americano del casual ha fissato la propria residenza. Stanno tutti bene e questo è confortante: dopo i fatti, la più scossa di tutti era la piccola di tre anni, alla quale la madre ha raccontato che si è trattato di un brutto scherzo da parte di una persona cattiva, giusto per tranquillizzarla. Ieri mattina era senz’altro più serena, certo per tutti loro non sarà facile scordare quei momenti.

Tutti i colloqui sono coperti dal segreto istruttorio, ma non sarebbero emerse novità sostanziali, rispetto a quello che già si sapeva dai primi rilievi. I carabinieri della Compagnia di Cortina, guidati dal maggiore Rocchi stanno proseguendo le indagini e non è che per il momento abbiano un granché in mano. Via Marangoni, nella zona dello stadio Olimpico non è coperta dalle telecamere della videosorveglianza, ma verranno acquisite le immagini di quelle delle zone limitrofe, per provare a individuare l’uomo che con un berretto in testa, verso le 19.30 si è presentato al citofono del numero civico 67. Qui ha suonato il campanello, per farsi aprire una prima volta dalla bambinaia, che pensava stessero rientrando i suoi datori di lavoro e non volessero usare le chiavi. La donna aprirà con fiducia anche l’ingresso dell’appartamento preso in affitto, senza immaginare quello che stava per succedere.

Il rapinatore era a volto scoperto, aveva un coltello in mano e ha pronunciato in italiano le poche parole che ha urlato; ma la sua nazionalità non è scontata. La ragazza, che era sola in casa con la bimba, difficilmente riuscirebbe a riconoscere chi ha avuto di fronte per pochi attimi, prima di rifugiarsi in un bagnetto di servizio, mettendo in salvo se stessa la piccola che le era stata affidata. È inglese e, a differenza del malvivente, non parla italiano.

Quest’ultimo ha avuto tutto il tempo di rovistare ovunque e si è permesso di scegliere quello che gli interessava: ha portato via soltanto i soldi in contanti che il capofamiglia aveva portato dalla Svizzera, tralasciando i gioielli e la tecnologia, a cominciare dal computer.

Gli accertamenti proseguono in tutte le direzioni, fra l’altro senza l’aiuto di testimoni oculari. Non risulta che qualcuno abbia visto l’uomo arrivare e poi andarsene con un bottino sostanzioso. Da quanto si sa, soltanto due degli otto appartamenti della villa erano in affitto. Anche l’orario non aiuta, con il buio ormai fitto e la zona fuori paese.

Un episodio che sconcerta, quello di Cortina: c’è stato un salto di qualità da parte della criminalità. Non si ricorda una rapina in villa, a Cortina, mentre alcuni furti in altrettanti alberghi c’erano stati nei mesi scorsi e per la soluzione del caso erano state determinanti le telecamere private.

Quello che sorprende che il malvivente di via Marangoni sia andato a colpo sicuro, suonando un paio di campanelli in tutto, neanche sapesse dove andare e facendosi aprire, senza fare troppe domande.

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