«La farmacia entri nell’azienda speciale»
LONGARONE. La nuova azienda speciale e la gestione della farmacia a Fusine in Val di Zoldo al centro della nuova interrogazione di Antonio Romanin, del gruppo di minoranza “Longarone, Castellavazzo: una comunità”. Il consigliere chiede numi all’amministrazione in merito ai ritardi della presentazione del piano di sviluppo dell’azienda speciale, di cui il Comune di Longarone è in sostanza socio di maggioranza, ritardi che sarebbero legati alla questione della farmacia di Fusine. «Mi è giunta la notizia – scrive Romanin - del passaggio della farmacia comunale di Fusine, in Comune di Val di Zoldo, in capo alla neo costituita azienda speciale consortile “Servizi alla persona Longarone Zoldo” e della possibile successiva cessione della stessa al mercato. È questo il motivo della mancata presentazione al consiglio comunale di Longarone del piano di sviluppo della azienda speciale, previsto già il settembre scorso ma sempre rinviato? Ci sono forse difficoltà nello stabilire il piano di riparto delle spese tra il Comune di Longarone e quello di Val di Zoldo? Chiedo anche di conoscere se è stata valutata la fattibilità e i possibili vantaggi economici nell’avere una farmacia a gestione dell’azienda speciale come fornitore di riferimento per le due case di riposo di Longarone e Forno».
«In questo modo – prosegue Romanin – si potranno garantire migliori economie negli acquisti delle forniture farmaceutiche per le stesse e la copertura dei costi di gestione, garantendo così il permanere alla comunità zoldana di un importante servizio per la popolazione. La costituzione dell’azienda speciale e le aspettative della popolazione sono per avere migliori vantaggi e servizi. In quest’ottica chiedo se sia stato valutato il vantaggio economico nell’avere un fornitore di riferimento per le due case di riposo e se questo non consenta di abbattere costi».
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