La feltrina Malagò inserita da Forbes tra le cento donne di successo in Italia
FELTRE.
La rivista Forbes l’ha inserita nella lista delle 100 donne di successo in Italia. Il suo nome è accostato a personaggi noti al grande pubblico come l’astronauta Samantha Cristoforetti o l’attrice Paola Cortellesi, a donne della televisione come Diletta Leotta, Nadia Toffa e Lilli Gruber, oppure ad atlete come la tuffatrice Tania Cagnotto e la capitana della nazionale italiana di calcio femminile Sara Gama. Lei è Thalita Malagò, feltrina che dopo il diploma al liceo classico di via Tofana ha intrapreso una strada professionale che forte di una laurea in Giurisprudenza a Trento l’ha portata a Milano a lavorare prima in Microsoft per poi approdare all’Aesvi, quella che può essere considerata la Confindustria del settore dei videogiochi dove ricopre l’incarico di direttore generale. «Sia chiaro», precisa subito, «niente a che vedere con slot machine e videopoker».
All’Aesvi si appoggiano i grandi editori che producono le consolle più famose come Playstation e Xbox, ma anche le tante aziende di sviluppo dei videogiochi, industria in costante ascesa. «Sono sorpresa, non me l’aspettavo. Ma ammetto che è una bella soddisfazione», afferma dal suo ufficio a Milano.
A Feltre ha ancora la nonna, la mamma e la sorella, ma torna molto raramente: «Tra il lavoro e la famiglia con due figli ho davvero poco tempo. Sono rimasta a Feltre fino al 2000 quando mi sono laureata a Trento, e nel 2001 mi sono trasferita a Milano dove ho messo su famiglia e mi sono costruita la carriera professionale».
Donne e videogiochi, un binomio che funziona: «Il settopre videogiochi mi ha sempre appassionato perché rappresenta l’innovazione mescolando arte, creatività, grafica e cultura. I videogiochi d’oggi raccontano storie, non sono solo pura evasione. E poi anche il mercato dei consumatori è ormai diviso quasi equamente. I maschi rappresentano il 52 per cento dei giocatori, le femmine il 48. Certo le modalità di gioco e le preferenze sono diverse, ma alla fine è il totale che conta».
Malagò è salita in corsa nel 2005 sull’Aesvi dopo avere maturato un’importante esperienza alla Microsoft: «Lì mi occupavo di proprietà intellettuale all’interno dell’ufficio legale. Quando mi è stata offerta l’opportunità di lavorare in Aesvi l’ho colta subito. L’associazione era nata da poco ma si è sviluppata tanto. Il nostro compito è fare gli interessi del settore nei confronti delle istituzioni. Infatti sono spesso a Roma per trattare con esponenti del Governo e del Parlamento. Facciamo anche tanta promozione al Made in Italy all’estero, penso al nostro stand che è presente in tutte le più importanti fiere di settore nel mondo».
Una delle sue grandi soddisfazioni è avere creato la Milan Game Week, la fiera che dal 2011 ospita a Milano il mondo dei videogiochi a 360 gradi. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati che possono vedere i giochi in anteprima e partecipare a tornei, confrontarsi con gli sviluppatori: «L’anno scorso ci sono stati 160 mila visitatori», dice soddisfatta, «in pochi anni abbiamo fatto parecchia strada».
Scorrendo la lista di Forbes ci sono tante donne con il ruolo di amministratore delegato o direttore generale in primarie aziende. Sembrerebbe colmato il gap con il genere maschile: «Sicuramente», afferma la manager feltrina, «c’è più attenzione verso le donne rispetto al passato, le cose stanno migliorando e la meritocrazia comincia a guadagnare posti. Ma siamo ancora troppo poche rispetto all’apporto che diamo al mondo del lavoro. C’è ancora tanto da fare». —
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