La festa della patata ha registrato 20mila presenze
Tra gruppi folk, gastronomia a base di prodotti locali, mercatino agricolo e la tradizionale accoglienza della Cooperativa la Fiorita, anche quest’anno la Festa della patata è andata in archivio con circa ventimila presenza nell’arco delle tre giornate. Dopo le serate più che positive di venerdì e sabato, ieri agli impianti sportivi di Pradenich c’è stato il tradizionale boom di presenze con la fila già piuttosto lunga alle 11, in attesa di pranzare con le specialità a base di patata di Cesiomaggiore. Il pasticcio di patate è stato il piatto più gettonato dai visitatori. Le teglie si sono susseguite una dietro l’altra mentre le volontarie alla distribuzione hanno cercato di soddisfare tutte le richieste dei clienti, compresa quella di patatine fritte, che a causa della scarsa produzione, quest’anno erano surgelate e non locali. Un bel cartello avvertiva comunque i consumatori della novità, confermando la massima trasparenza da parte della Fiorita.
«Siamo soddisfatti delle presenze», commenta il presidente della cooperativa Eugenio Garlet, «che permettono di promuovere il nostro prodotto principe oltre i confini provinciali, il territorio di Cesiomaggiore e tutto il bellunese in generale, facendone apprezzare la qualità ovunque. Quest’anno però, rispetto alle passate edizioni siamo rimasti delusi perché nonostante il quotidiano impegno di tutti i soci, il freddo clima primaverile di aprile e maggio ha comportato dei ritardi nella semina causando pertanto un rallentamento nella produzione stessa della patata. Avendone quindi avuto a disposizione un numero limitato abbiamo cercato di dosare al meglio i quantitativi per soddisfare al meglio le esigenze di tutti, anche se non è stata una scelta facile: in alcuni casi abbiamo dovuto rinunciare all’uso della patata nostrana sulle pietanze».
A porre rimedio al disagio sono per fortuna intervenuti altri fattori. «Uno di essi», prosegue Garlet, «è stata senza dubbio la grande passione messa in campo dai centoventi volontari, giovani e meno giovani, che anche quest’anno ce l’hanno messa tutta per rendere bello l’evento e che vorrei ringraziare con tutto il cuore. Un altro fattore positivo è stato quello della musica: abbiamo invitato alla manifestazione per la settima volta consecutiva Le Mondine, un gruppo che la gente non si stanca mai di ascoltare perché ripropone canzoni di un tempo riviste in chiave moderna, alle quali si sono aggiunti gruppi folk provenienti da Messico, Russia, Irlanda e Finlandia».
In contemporanea allo svolgimento della sagra, la domenica mattina, è inoltre andata in scena la Sanvido Classic, evento ciclistico in memoria di Sergio Sanvido. Mentre la gente entra nel tendone per andare a mangiare, Garlet esprime un desiderio. «La carta d’identità non ci è d’aiuto», conclude, «però, se le forze ce lo consentiranno, per festeggiare il ventennale della festa della patata che cadrà il prossimo anno, avremmo in mente di allargare la manifestazione su quattro giorni e nel contempo di inaugurare la struttura adiacente agli impianti sportivi, per aumentare il numero di posti a sedere, o magari per trasferire li una parte della manifestazione». —
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