La firma di Celiberti sul drappo del Palio
FELTRE. Un artista di fama mondiale per il Palio. È il friulano Giorgio Celiberti l'autore del drappo 2015, che sarà svelato sabato 25 durante la cerimonia d'inaugurazione della trentasettesima edizione della manifestazione al teatro La Sena. L'unica indiscrezione è che lo stile non è figurativo. Artista poliedrico (lavora su tela, affresco e scolpisce), Celiberti sarà protagonista di una mostra diffusa nella città e dedicata alle sculture. Sei statue in acciaio troveranno posto nelle due rotatorie del Pasquer e di Tonin (le due più grandi, alte 4 metri e mezzo) e altre quattro saranno sistemate vicino alla chiesa di San Giacomo lungo via Mezzaterra, in manifattura (vicino alla fontana), all'ingresso della galleria degli ascensori e poi all'uscita. Altre dieci opere – in questo caso stele e finestre – saranno esposte al Monte di Pietà, nella personale che sarà inaugurata sabato 25 e andrà avanti fino al 13 settembre, mentre oggi si cominciano a installare le sculture.
Dopo Licata nel 2013 e Lodola nel 2014, per il terzo anno il Palio si abbina a un grande nome: «Basti pensare che è l'unico pittore vivente ad aver partecipato alla prima Biennale di Venezia del dopoguerra, appena diciannovenne nel 1948 (è nato nel 1929)», dice il presidente dell'associazione Stefano Antonetti. «È un personaggione». Una considerazione la fa anche l'assessore Giovanni Pelosio, che ringrazia la curatrice della mostra Antonella Alban e l'associazione Feudo con Andrea Robassa e Mauro Marcadent, senza dimenticare il trait d'union del critico d'arte Giovanni Granzotto, che «hanno voluto credere all'iniziativa di legare un nome importante dell'arte contemporanea al drappo che andrà al quartiere vincitore e permette alla città di avere un momento culturalmente elevato da associare alla manifestazione, che già di per sé richiama turisti. Ma aggiungere un evento di questa portata permette a Feltre di essere posta sotto i riflettori dell'arte contemporanea per un mese e mezzo».
Titolo della mostra è “Per affrontare il vuoto e per accarezzare il cielo”. Il legame di Giorgio Celiberti con Feltre lo spiega Antonella Alban: «Oltre al fatto che è uno degli artisti viventi più importanti, è stato scelto perché ha condiviso con il nostro Tancredi la camera quando erano a Venezia. Erano giovani e nella metà degli anni Quaranta, quando erano in laguna a studiare, dormivano nella stessa stanza».
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