La Fondazione Cariverona stanzia fondi per la sanità

Con 590 mila euro sarà possibile acquistare cinque nuovi tavoli operatori e potenziare il Cot che si prende cura dei pazienti una volta dimessi

BELLUNO. Cinque nuovi tavoli operatori e il potenziamento della centrale operativa territoriale. La Fondazione Cariverona ha stanziato 590 mila euro all'Usl 1, soldi che permetteranno all'azienda sanitaria di acquistare attrezzature e di sviluppare la COT, strumento innovativo nella presa in carico del paziente complesso.

«Grazie alla Fondazione Cariverona dal 2002 ad oggi abbiamo potuto realizzare progetti per 14,3 milioni di euro», ha sottolineato il direttore generale dell'Usl 1, Pietro Paolo Faronato. «Di questi, ben 7,1 sono stati erogati dalla Fondazione, che ha dimostrato una grande attenzione nei confronti del sistema sociosanitario».

Il ringraziamento di Faronato va in particolare a Paolo Conte, membro bellunese del consiglio della Fondazione, che ieri ha assicurato: «Nonostante le disponibilità economiche siano diminuite nel corso degli anni, non mancherà il nostro sostegno anche in futuro». Fra i settori in cui la Fondazione Cariverona investirà c'è il potenziamento della centrale operativa territoriale, strumento attivo dal 1° aprile 2014 e che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico del paziente complesso e di raccordo fra i soggetti che fanno parte della rete assistenziale.

Con la COT, l'azienda sanitaria si mette al fianco del paziente, semplificandogli la vita: un unico interlocutore (la centrale operativa) si occupa di gestire tutte le esigenze della persona, evitando al paziente o ai suoi familiari lunghe e snervanti ricerche nei più disparati uffici. Se, ad esempio, un anziano si presenta al pronto soccorso con un femore fratturato, una volta operato e curato in ospedale avrà bisogno di una struttura intermedia nella quale rimettersi e fare la riabilitazione. Giunto a casa, poi, potrà avere bisogno di assistenza (pasti a domicilio, aiuto nell'igiene personale), o di ausili come un deambulatore o una carrozzina. La centrale operativa si occupa di tutte le sue necessità, permettendo quindi il passaggio dal concetto di “curare” a quello di “prendersi cura”.

Grazie a un progetto di 218.300 euro (coperto per 140 mila dalla Fondazione Cariverona) la COT sarà sviluppata con un percorso di formazione del personale, che porti ad un migliore utilizzo dei software informatici e ad una migliore relazione con gli utenti che si rivolgono al servizio (nel primo anno di attività la COT ha ricevuto 6700 richieste da parte di pazienti, familiari, medici). Il progetto prevede anche il potenziamento del sistema informatico, l'apertura dello “Sportello d'ascolto amico” con la collaborazione del servizio per il volontariato, una pagina web della centrale operativa, l'acquisto di dotazioni funzionali.

Per quanto riguarda i tavoli operatori, invece, la Fondazione Cariverona ha contribuito con una cifra importante, 450 mila euro, che rappresentano il 70 per cento circa del loro costo (660 mila complessivamente, 210 mila sono a carico dell'Usl). «I tavoli operatori presenti nelle cinque sale specialistiche di chirurgia, neurochirurgia, otorinolaringoiatria, ortopedia e urologia hanno oltre dieci anni», ha piegato il direttore medico dell'azienda sanitaria, Raffaele Zanella. «I nuovi strumenti permetteranno di migliorare le condizioni di lavoro dell'èquipe operatoria e il comfort del paziente». Potranno essere usati anche in caso di pazienti con peso importante.

Alessia Forzin

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