La frana di Paradisi ha mangiato il torrente
PONTE NELLE ALPI. Paradisi deve attendere. Il minuscolo borgo sopra Arsiè di Ponte nelle Alpi si sveglia ogni mattina con una frana accanto al letto che sta continuando a camminare. La situazione è sempre più grave, all’altezza del ponticello, che peraltro ricade nel territorio di Pieve d’Alpago. Il disboscamento degli alberi pericolanti effettuato dai boscaioli della Regione ha messo ancora più in evidenza il grande smottamento, che ormai ha raggiunto il letto del torrente, mangiandosi una parte della briglia.
Digerita anche una parte della stradina, che porta fino alle abitazioni. Non si passa quasi più neanche a piedi, figurarsi con un qualsiasi mezzo di locomozione: «È sempre peggio», si lamenta Angelo Nassi, un padovano che ha comprato casa lassù e ci trascorre i mesi migliori dell’anno con la moglie, «ho dovuto anche cambiare macchina, perché con quella vecchia non sarei più stato in grado di arrampicarmi lungo la strada. Purtroppo i disagi sono ancora più pesanti, rispetto a un anno fa e mi sembra che non si faccia abbastanza, per limitarli. Vorrei che il sindaco Paolo Vendramini pensasse un po’ di più a noi, visto che siamo in grande difficoltà con tutto. Credo che sia necessario un incontro, al più presto, anche perché pago le tasse e vorrei essere considerato di più».
Il primo cittadino pontalpino allarga le braccia e ricorda quello che si è già fatto: «Non penso che lassù possano lamentarsi più di tanto, dal momento che l’Unione montana ha realizzato a tempo di record la stradina di servizio sull’altro versante. Da questa parte non possiamo intervenire, dal momento che la frana è in movimento e non da ieri, ma da qualcosa come una trentina d’anni, a sentire i più anziani. Malgrado tutto, stiamo garantendo tutti i servizi, a cominciare dalla raccolta dei rifiuti. Finora abbiamo fatto tutto quello che potevamo, ma a testimonianza del fatto che ci preoccupiamo anche degli unici tre residenti, ci sarà preso una riunione, alla quale parteciperà il capofrazione di Arsiè, Guido Barzan. Sarà un altro momento per discutere di una situazione che sappiamo essere molto complicata e da condividere con i vicini di Pieve d’Alpago. A parte il fatto che gli enti di riferimento rimagono la provincia e la Regione». (g.s.)
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