La frana di San Felice preoccupa il sindaco: «Proibito il transito»
SEDICO
Vietato transitare e sostare lungo l’argine e la sponda destra del Piave in località ponte San Felice. Lo dispone l’ordinanza emessa martedì dal sindaco del Comune di Sedico, Stefano Deon. Il motivo è il cedimento franoso verificatosi a inizio luglio: a crollare un grosso costone di terra e sassi, alcuni di grandezza rilevante. L’area ricade in territorio sedicense e si trova a una ventina di metri di distanza dal ponte che collega destra e sinistra Piave.
«Le sponde del Piave sono frequentate dai bagnanti», commenta il primo cittadino. «È necessario non transitare o fermarsi nella zona sottostante la frana, visto che non è esclusa la possibilità di nuove cadute di detriti e massi di varia grandezza. Una possibilità aggravata dalle frequenti forti precipitazioni».
All’area vicino al costone si arriva solo attraversando il Piave e solitamente non è utilizzata per stendersi al sole. Il Comune ha preferito comunque adottare tutte le misure per garantire la sicurezza. Sotto al fronte franoso sono stati anche installati dei cartelli che indicano il pericolo. «Altre situazioni di rischio, in questo momento, non ce ne sono», aggiunge Deon, che non appena saputo del crollo, un mese fa, ha scritto al Genio civile e si è attivato per organizzare un sopralluogo nell’area con un geologo. «I tecnici hanno constatato che non esistono impedimenti al flusso regolare dell’acqua del Piave», dice ancora.«Un sopralluogo è stato fatto anche da Veneto Strade, per verificare sicurezza di ponte e strada. Sicurezza che è stata confermata».
Il cedimento del costone di terra e sassi, a inizio luglio, ha fatto il giro del web. Per chi percorre il ponte in direzione Sedico l’aspetto che più impressiona è la presenza, sopra la frana, di alcuni edifici. Il più vicino al costone non è un’abitazione principale, ma una pertinenza, utilizzata come deposito di oggetti. La casa vera e propria, è più lontana dall’area interessata dalla frana. «Come già detto un mese fa, le case hanno un margine di sicurezza e non esistono situazioni di pericolo», ribadisce Deon. «Ciò non toglie che ci troviamo di fronte e un crollo importante e lo stato di cose deve essere monitorato». —
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