La Gabelli del futuro con orto botanico, piscina e laboratori

Presentato il progetto di recupero, il via ai lavori nel 2019 tra due anni la storica scuola sarà restituita alla città 

BELLUNO. Un “braccio” dedicato ai bambini dagli 0 ai 6 anni e un altro per gli studenti della scuola elementare, realizzati in modo da garantire continuità spaziale e didattica. Il recupero dell’orto didattico, tanto voluto da Pierina Boranga. Ma anche aule aperte e luoghi per laboratori, spazi per musica e danza e, se sarà possibile, la rimessa in funzione della piscina, uno degli elementi più innovati della scuola inaugurata nel 1934. Questo e molto altro sarà la Gabelli del futuro.

Un futuro neanche troppo lontano, visto che i lavori di recupero prenderanno il via a inizio 2019 e dureranno circa due anni. Nel 2021 la storica scuola potrà essere restituita alla cittadinanza. Del progetto di recupero si è parlato ieri in sala Bianchi, durante il terzo incontro del ciclo voluto dal Comune per presentare l’avanzamento dei progetti che rientrano nel piano di rigenerazione urbana. La Gabelli è già stata interessata da un’importante opera di miglioramento sismico.

«Per il secondo stralcio di lavori ci sono sul tavolo 6 milioni e 650 mila euro: metà arrivano dallo Stato, l’altra è messa dal Comune», ha ricordato l’assessore Franco Frison. La progettazione è portata avanti da un team guidato dall’architetto Mario Cucinella di Bologna.

«L’obiettivo è far tornare la Gabelli luogo di innovazione. Un aspetto che l’ha caratterizzata sin dall’inizio: vogliamo recuperarlo e renderlo attuale», ha detto il professionista. «Le aule saranno mantenute nella loro ampiezza, pensata perché in spazi piccoli e con tanti bambini la concentrazione di CO2 aumenta velocemente. Le travi verranno lasciate a vista: il mastro che le costruì negli anni Trenta sapeva fare il suo lavoro».

Le aule si affacceranno direttamente al grande giardino (7 mila mq), si elimineranno tutte le barriere architettoniche e una rampa porterà direttamente dagli spazi esterni all’interno della hall principale, che diventerà una sorta di agorà.

Tra la scuola e il Tribunale verrà creato uno spazio sicuro in cui poter accompagnare e lasciare i bambini. «Lo scopo è anche rimettere in funzione orto e giardino botanico, oltre alla piscina negli spazi interrati», ha aggiunto Cucinella. «Le altre stanze del seminterrato potrebbero diventare luoghi per diversi tipi di laboratori».

E la nuova Gabelli non ospiterà solo i bambini delle elementari. L’ufficio scolastico provinciale, in collaborazione con Comune e Associazione cittadini per il recupero della scuola, sta valutando da tempo la possibilità di inserirvi un polo “Primi Passi”, dagli 0 ai 6 anni, «ma anche un’offerta formativa extra scolastica rivolta alla fascia degli adulti, in una logica di “lifelong learning”», ha evidenziato la dirigente dell’Ust, Michela Possamai, insieme a Nicola Giacopini dello Iusve. «Pensiamo a un master universitario per educatori del metodo “Pizzigoni”».

«Sarebbe bello poter recuperare anche il terrazzo della scuola, che un tempo ospitava numerose attività», ha evidenziato Marco Rossato, presidente dell’Associazione per il recupero. «La Gabelli conserva inoltre gli archivi storici della scuola bellunese, con documenti risalenti anche al 1800. Bisognerà trasferirli prima che comincino i lavori. Ci piacerebbe fosse possibile riportare nel giardino anche gli animali: un tempo, per esempio, c’erano gli apiari». Fulvio De Bon, storico dirigente scolastico, ha auspicato che la Gabelli recuperata possa ospitare un museo della scuola primaria. «Ci dovrà essere anche un busto dedicato alla Boranga», ha aggiunto, «per ricordare l’importante opera da lei portata avanti». «Il progetto trova d’accordo il mondo degli insegnanti», ha affermato Lucia Savina, dirigente del Comprensivo 3. «Aule modulari, spazi aperti, innovazione tecnologica, “fab lab”, con forte attenzione anche agli aspetti legati alla manualità».

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