La giunta di Limana dice no allo sfruttamento del Piave

L’amministrazione si riunisce per capire come fronteggiare il progetto della Reggelbergbau di una diga gonfiabile dal flusso d’acqua localizzata alla confluenza con il torrente Cicogna
Una veduta di Limana
Una veduta di Limana

LIMANA. «Non resteremo con le mani in mano. Metteremo in atto tutte le azioni possibili per impedire la realizzazione della centralina idroelettrica e un ulteriore sfruttamento dei nostri corsi d’acqua».

A sottolinearlo è Milena De Zanet, sindaco di Limana, uno dei tre Comuni, insieme a Belluno e Ponte nelle Alpi, per i quali la società altoatesina Reggelbergbau srl, nel 2015, ha presentato domanda di rilascio di concessione di derivazione d’acqua a uso idroelettrico nel fiume Piave.

L’ultima novità, non confortante, è che la ditta stessa, dopo lo stop imposto per adeguare la documentazione alle norme in materia, sta proseguendo il suo iter. E alla fine di giugno è previsto un sopralluogo con il personale tecnico del Comune di Belluno e della Provincia ai siti dove dovrebbero sorgere le centraline: nel caso specifico di Limana, a Praloran, al confine con il capoluogo.

«Lunedì mattina ci troveremo in giunta per parlare della questione e per stabilire come muoverci», anticipa la De Zanet. «Quel che possiamo già dire è che metteremo in campo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per fermare questo iter. Cercheremo ovviamente di coordinarci con gli altri due Comuni: è fondamentale portare avanti un’azione unitaria che, di sicuro, riuscirà ad avere più peso».

L’amministrazione limanese si era dichiarata fortemente contraria alla realizzazione della centralina sin dal principio. E a ottobre 2015 aveva approvato all’unanimità in consiglio comunale una delibera in cui veniva espressa una forte e ferma opposizione nei confronti di un progetto impattante dal punto di vista ambientale e paesaggistico. E che andrebbe a compromettere irrimediabilmente un ambito naturalistico di importanza assoluta, a fronte di dubbi benefici, pregiudicando anche la sicurezza.

A Limana la centralina dovrebbe andare a essere infatti costruita alla confluenza tra Piave e Cicogna, con tutti i problemi che, come ben si sa, già crea questo torrente. A preoccupare anche la tecnologia che la Reggelbergbau vorrebbe utilizzare: “Rubber Dam”. In sostanza una “diga” gonfiata dall’acqua stessa.

Per generare il salto idroelettrico il Piave verrebbe alzato di due metri rispetto al livello attuale. Approvando la delibera contro la centralina, Limana aveva anche fatto notare che, dal momento che la Reggelbergbau ha fatto domanda di concessione anche per Belluno e Ponte nelle Alpi, i progetti non devono e non possono essere considerati in modo singolo, ma come qualcosa di unitario, altrimenti non si capirebbe che vantaggio economico la ditta stessa potrebbe ricavarne.

Martina Reolon

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