La giunta provinciale è fatta
Bottacin ha firmato i decreti di delega a otto assessori. Nel Pdl passa la linea Carbogno. An ottiene un posto nella squadra. Paniz contrario decide Giorgetti
BELLUNO
. La giunta provinciale è fatta. Nel primo pomeriggio di ieri il presidente Gianpaolo Bottacin ha firmato i decreti di nomina degli otto assessori, che lo affiancheranno nel lavoro dei prossimi cinque anni. Nella squadra entrano quattro persone del Popolo delle Libertà e quattro in quota Lega Nord, con due esterni, uno per parte.
I nomi. Gli assessori sono: Giovanni Piccoli (vice presidente), Bruno Zanolla, Silver De Zolt e Lorenza De Kunovich per il Pdl; Matteo Toscani, Ivano Faoro, Daniela Templari (Lista del presidente) e Stefano De Gan per la Lega Nord. Gli esterni, cioè non eletti, sono De Kunovich e De Gan. A poco più di una settimana dal ballottaggio che ha dato la vittoria a Bottacin, il nuovo presidente della Provincia ha pronta la squadra per iniziare subito il lavoro a pieno regime: «Sono contento di essere già riuscito a formare la giunta», commenta a caldo Bottacin. «A Padova, dove la vittoria è stata al primo turno, hanno chiuso due giorni fa, quindi a Belluno abbiamo risolto tutto con dieci giorni di anticipo e già da domattina (oggi, ndr) saremo tutti operativi. I decreti di nomina sono firmati e definitivi». Per non rovinare tutte le sorprese, il presidente ieri ha comunicato solo i nomi, riservandosi per oggi la presentazione ufficiale del gruppo con l’illustrazione delle deleghe assegnate a ciascuno.
La disputa nel Pdl. Con il via libera definitivo di ieri, si è concluso abbastanza rapidamente anche il braccio di ferro interno al Popolo delle Libertà, dove si contrapponevano due distinte posizioni: quella del coordinatore provinciale Maurizio Paniz e quella del suo vice Michele Carbogno. Ad avere la meglio è stato Carbogno, che ha ottenuto un posto in giunta per Alleanza Nazionale. La questione è stata risolta tra martedì sera e ieri mattina. Martedì Paniz ha incontrato a Roma Alberto Giorgetti, coordinatore regionale del Pdl di provenienza An, ma non è detto che le origini di Giorgetti siano l’unico motivo alla base della decisione finale. Il coordinatore regionale, cui spettava l’ultima parola in caso di disaccordo tra le due figure guida del provinciale, ha avallato la richiesta di Carbogno e così ha fatto anche il vice coordinatore regionale Marino Zorzato (area Forza Italia), che ha confermato.
Paniz non commenta con chi scrive e quindi restano inspiegabili le ragioni che hanno indotto il deputato a tenere la stessa linea in questi giorni. Linea che si è rivelata perdente all’interno del partito, trasferendo sul suo vice Carbogno l’immagine di una maggiore incisività decisionale. Il finale però era già scritto, non solo per il legame diretto tra Carbogno e Giorgetti, ma soprattutto per questioni politiche. Escludere An dalla giunta sarebbe stato incomprensibile, anche perché Paniz non aveva mai accennato alla possibilità di nominare assessori i consiglieri più votati prima della presentazione delle liste, cioè quando ogni componente del Pdl avrebbe potuto giocarsi i posti migliori, storicamente già noti. Lo schema del deputato è stato accettato invece dalla componente Lid di Oscar De Bona, che inizialmente aveva pensato ad un esterno competente per materia: l’ex assessore alla cultura Flavia Colle.
Il consiglio provinciale. La prima seduta del nuovo consiglio di Palazzo Piloni verrà convocata giovedì 9 luglio, alle 15. In quell’occasione verranno invitati anche i primi dei non eletti, cioè le sei persone che subentrano al posto dei consiglieri provinciali nominati assessori. Per la Lega Nord entrano Floro Baldovin (Auronzo) e Renza Buzzo Piazzetta (Santo Stefano di Cadore). Per la Lista del Presidente entra Franco Pianon (Alpago). Per il Pdl ci sarà l’ingresso di Giovanni Sommavilla (Pieve di Cadore, area An), Maria Cristina Targon (Belluno 2, area Fi) e Alberto Curto (Feltre 1, area An). Prenderanno posto in consiglio dopo il punto 1. Successivamente va eletto il presidente del consiglio provinciale: l’ipotesi più probabile, ma non ancora certa, è quella di Stefano Ghezze (Pdl).
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