La guerra del gelato, si cerca la mediazione

Il giorno dopo l’esplodere del caso del cartello stradale, molti commenti e la richiesta di abbassare i toni della polemica e di cercare una mediazione

Il giorno dopo l’esplodere del caso del cartello stradale “Longarone: città del gelato” che ha fatto infuriare gli zoldani, le polemiche si smorzano e l'invito collettivo è quello di adoperarsi per una maggiore valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti caratteristici.

Dice Renzo Bortolot, sindaco di Zoppè di Cadore: «Non vedo dove sia il problema, noi comuni zoldani insieme a Longarone e altri paesi italiani siamo parte da diversi anni dell'associazione Città del gelato. Infatti da allora tutte le lettere intestate del mio Comune portano appunto la dicitura “Città del gelato”. Non basta certo un cartello a togliere la primogenitura storica di Zoldo sul gelato artigianale. È noto che uno dei primi gelatieri è partito proprio da Zoppè. Mi spiace che gli altri due colleghi sindaci di Forno e di Zoldo Alto non mi abbiano invitato all’assemblea di lunedì perché una cosa che condivido è quella di far qualcosa per promuovere meglio il nostro territorio a livello regionale e nazionale, gli zoldani dovrebbero far conoscere meglio il loro valore. Mi spiace poi che qualcuno abbia criticato una fiera come la Mig che non si dovrebbe discutere: è la mostra internazionale più importante del settore, anzi qualcuno ce la voleva pure sottrarre, vedi la manifestazione analoga a Rimini. Ovvio poi che si faccia a Longarone perché da sempre è una zona che funge da porta per la val di Zoldo. Insomma: anche se noi bellunesi siamo maestri a farci la guerra tra vallate, per una volta si deve essere tutti uniti».

Taglia corto anche Oscar De Bona, presidente di Longarone Fiere: «La Mostra internaziona del gelato ha 53 anni di storia, quindi c'è poco da dire. Le discussioni sui cartelli sono un problema degli amministratori: da un anno c'è la delibera a Longarone sulla “Città del gelato” e Zoppè usa già i bolli con questa scritta, nonché gli altri Comuni sono membri da anni dell'associazione omonima. La Mig è una risorsa non solo per Longarone ma uno dei pochi soggetti che può guardare con speranza al futuro in questo momento di crisi. Ricordo poi che la Mig è stata fondata e voluta in questa sede proprio dai gelatieri, anche zoldani, in quanto luogo di collegamento più idoneo tra le valli. I comuni invece di fare queste polemiche dovrebbero riunirsi, magari in Comunità montana visto che si ritrovano tutti lì, e discuterne insieme prima. Spiace che vengano fuori queste storie proprio alla vigilia della nuova “giornata europea del gelato artigianale”, un grande traguardo che abbiamo raggiunto. Poi c'è in ballo il museo del gelato, la cui prima parte è in cantiere con la Pro Loco di Longarone e la “strada dei gelatieri” in via di progettazione. Tutte grandi potenzialità per il turismo. Insomma, l'auspicio è che ci sia maggior coordinamento tra gli enti amministrativi per un progetto condiviso».

Un progetto condiviso lo invoca anche il sindaco di Forno di Zoldo, Camillo De Pellegrin, che dichiara stima per il collega di Longarone, Roberto Padrin, ma spiega: «Per voler ricercare una dimensione provinciale, non si può mettere un cartello solo per Longarone. L'avremmo potuto fare anche noi visto che non costa tanto, ma così sì che è campanilismo perché ogni paese si autoproclama con la definizione vuole. Invece bisogna fare appunto un discorso più ampio. Alla riunione di lunedì, insieme a tutti i cittadini zoldani, incominceremo finalmente a ragionare come valle».

E per stemperare il clima, De Pellegrin fa una battuta: «Casualmente domenica c'è il derby tra Longarone e Zoldo: colgo l'occasione per una sfida calcistica a Roberto Padrin».

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