La “guerra” delle denunce ora colpisce Arabba Fodom Turismo

Congelati i 200 mila euro attesi dal Comune per finanziare la promozione. Roncat: «Ritireremo il materiale informativo e ai visitatori daremo fotocopie»

LIVINALLONGO

Da aprile scorso l’associazione turistica Arabba Fodom Turismo si è vista congelare dal Comune quasi 200 mila euro di contributi dalla tassa di soggiorno. Tutto è partito da una segnalazione inviata al Comune e alla Procura della Repubblica nella quale verrebbe contestata la gestione di questi fondi.

La denuncia, spiega il presidente dell’Aft Manuel Roncat, sarebbe partita da un imprenditore turistico locale, che non aderisce all’associazione di promozione del turismo della vallata fodoma.

Un “modus operandi” quello delle denunce e delle segnalazioni, firmate ed anonime, che da qualche tempo sta avvelenando il clima ai piedi del Boé e che, sempre stando a quanto riferisce, Roncat, starebbe prendendo di mira in particolare gli imprenditori turistici. Nel mirino finirebbero il più delle volte questioni di poco conto, come le misure di un’insegna o un carro di fiori all’esterno di un albergo, che costringono però a costose e lunghe pratiche legali.

Pochi mesi fa a finire nei guai è stata la Lia da Mont, ora commissariata dopo le denunce per i Glacions da Reba. Ed ora l’associazione turistica. Il clima in paese si fa sempre più pesante, «ed il danno all’intera comunità è grande», commenta Roncat.

Ma quali attività vengono finanziate con la tassa di soggiorno? Dopo che la Regione si è ripresa la competenza sull’informazione turistica, a Livinallongo questa attività viene gestita proprio dall’Aft grazie ad una convenzione con il Comune, il quale versa un contributo annuale di 40 mile euro. Ben 38 mila di questi se ne vanno per il personale. I restanti 2 mila euro per le spese di gestione dell’ufficio.

«Il materiale informativo viene pagato in quota parte dai soci Aft», spiega Roncat, «solo la stampa con i soldi della tassa di soggiorno». Il contributo più sostanzioso però, circa 100 mila, il Comune lo versa per la promozione di tutta la valle, con il quale finora l’Aft ha finanziato diverse iniziative. «Abbiamo investito 25 mila euro per appoggiarci ad un’agenzia di stampa specializzata che ci ha permesso di pubblicizzare la nostra valle su giornali e riviste. Ci troviamo a competere con valli limitrofe che hanno budget da 2 milioni di euro. Noi con pochi soldi siamo stati in grado di tenere il passo. E la dimostrazione è che siamo la seconda località turistica della provincia. Con il resto abbiamo finanziato la partecipazione a fiere turistiche ed altre iniziative. Spese che sono ben definite tra quelle finanziate dalla tassa di soggiorno e quelle dei soci. Queste ultime ad esempio vanno a coprire i costi del personale, dell’ufficio, le tasse ed il sito Arabba.it».

«Dopo la segnalazione», continua Roncat, «il Comune ha congelato il contributo. Neanche quello per l’informazione turistica, nonostante sia regolato da una convenzione, poi sbloccato con un parere legale. Abbiamo avuto per due volte la Finanza nei nostri uffici. Ad oggi siamo “sotto” di circa 200 mila euro di trasferimenti dal Comune».

Cosa farà Aft? «La nostra intenzione è di andare avanti per tutelare i nostri soci. Abbiamo allo studio un piano per proseguire nell’eventualità che dal Comune non arrivino più soldi. Se così fosse però restituiremo la gestione dell’informazione turistica all’ente pubblico. Questo significherebbe un salto indietro di decenni. Ritireremo tutto il materiale informativo e saremo costretti a distribuire fotocopie in bianco e nero ai turisti. Senza contare che non potremo sostenere attività. Avevamo in programma di festeggiare il capodanno in piazza con il concerto di una cover band di Zucchero. Tutto saltato». —


 

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