La guerra di Cortina, Tosi: «Mi hanno minacciata»

Nel processo in corso al sindaco Franceschi protagonista in aula la dirigente alle opere pubbliche demansionata: «Il bando sui rifiuti in cambio di voti alle elezioni»
Gli avvocati Pecorella e Prade con il sindaco Franceschi
Gli avvocati Pecorella e Prade con il sindaco Franceschi

CORTINA. Sei ore di monologo in aula per la grande accusatrice del processo al sindaco Andrea Franceschi. Nessun colpo di scena, anzi ha perso la pazienza anche il presidente del collegio giudicante Antonella Coniglio (a latere Elisabetta Scolozzi e Cristina Cittolin): «Quante ore si può pretendere che duri un’udienza?». Emilia Tosi, la funzionaria demansionata del Comune di Cortina e grande accusatrice del sindaco è stata sentita in controesame dagli avvocati difensori Carponi Schittar e Conte per il vicensindaco Enrico Pompanin; Prade e Pecorella per il primo cittadino; lo stesso Prade per l’assessore Stefano Verocai e Antonelli per l’imprenditore Teodoro Sartori. Parti civili De Vecchi per la stessa Tosi e Paniz per l’ex comandante della polizia locale Nicola Salvato, l’unico che non era presente. Infine, è toccato al pubblico ministero Francesco Saverio Pavone. Il processo è per turbativa d’asta, abuso d’ufficio e violenza privata.

Tosi non si è fatta prendere per sfinimento, al massimo può essersi leggermente spettinata e ha risposto colpo su colpo, concedendosi anche un sorriso amaro su una battuta tirata fuori da Prade: «La donna delle pulizie poteva vedere il bando dell’appalto sui rifiuti, sulla sua scrivania e il sindaco no?». Tantissime le domande, a proposito di questo bando con un solo partecipante, ma anche sulle presunte pressioni e minacce che avrebbe sopportato la donna, prima di scrivere tutto su un memoriale in terza persona. Pecorella le ha chiesto quali fossero le famose minacce e la risposta è stata: «Avrei subito lo stesso trattamento di altri colleghi, cioè sarei stata mandata via dalla sera al mattino, come è successo a Paola Francesca Lezuo dell’Edilizia privata, che a questo proposito ha vinto una causa di lavoro».

Tosi era la responsabile di opere pubbliche, manutenzioni ed ecologia e passò a un altro incarico, sostituita dal segretario comunale Agostino Battaglia, lo stesso che smistava la posta e che, da quel momento, non ha più dato alla donna quella che riguardava i rifiuti.

Interessante anche il passaggio, che si basa sulla confidenza fatta da un certo Mair: il bando in cambio di voti. In altre parole, Sartori viene accusato di aver garantito un appoggio elettorale a Franceschi, come corrispettivo per l’appalto: «Aveva un consenso importante per un paese come Cortina: diciamo un centinaio di voti», ha spiegato Tosi. «A parte il fatto che tra i due c’era qualche problema: non mancavamo le polemiche su impianti, sportivi, eliporto e anche la Coppa del Mondo di sci».

Il bando ha avuto una gestazione difficile, soffrendo anche qualche errore: «Avevo già applicato uno sconto sulla parcella, provocando le lamentele degli ordini professionali. Avevo applicato una procedura non europea, pertanto l’ho ritirato, emettendone un altro da 350 mila euro». Rifatto il 12 ottobre 2009, ma con un’imprecisione: un refuso e una cifra dieci volte più alta.

Ma è vero che si puntava a favorire le imprese locali, visto che tra i requisiti si chiedevamo competenze montane e turistiche? «No, anche perché la maggior parte dei comuni con queste caratteristiche non sono nel Nordest». Si tornerà in aula il 4 febbraio, alle 9.30, ma anche sulla data c’è stata discussione, perché Pecorella e anche Coniglio avrebbero preferito il 1 aprile. Saltata l’udienza del 4 marzo.

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