La Imap di Sedico al lavoro a pieno ritmo Nei suoi frigo si trasporta il vaccino Pfizer

L’azienda contribuisce alla lotta contro la pandemia fornendo le proprie strutture ad aziende olandesi e tedesche 

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Si producono anche a Sedico i frigoriferi necessari per conservare il vaccino Pfizer in Europa. Imap srl, azienda del Sedicense che da anni produce frigoriferi criogenici (quelli necessari, appunto, per la gestione e conservazione dei vaccini Pfizer contro il Covid-19) rappresenta un ingranaggio fondamentale nella corsa contro il virus.

«Noi siamo da sempre un’azienda di terzismo. Tra i nostri clienti, per intenderci, ci sono Polaris, Electrolux, Clivet. Circa 20 anni fa», racconta l’amministratore Flavio Mares, «abbiamo cominciato a collaborare con aziende estere. Una di queste, olandese, ci chiese di realizzare la struttura di questo particolare tipo di frigo da –90° di temperatura, per il quale tutti i materiali subiscono delle torsioni del tutto particolari».

«Dopo un po’ ci hanno chiesto di realizzare non più solo la struttura, ma tutta la macchina», racconta Mares. «Negli anni siamo entrati in contatto con un altro cliente olandese, abbiamo cominciato a seminare in giro per l’Europa acquisendo via via nuove commesse. Ora, generalmente, ci viene chiesto di realizzare le strutture, mentre ciascuna azienda si occupa degli impianti».

A seguito dell’approvazione del vaccino da parte dell’Ema (l’agenzia europea per i medicinali), le commesse per questo particolare frigorifero (ma anche per altri modelli che l’azienda sedicense produce, ad esempio per il settore medicale) sono aumentate notevolmente.

«I nostri clienti in Olanda e Germania hanno ricevuto richiesta di essere performanti nelle consegne di questi frigoriferi», prosegue Mares, «e noi lo abbiamo riscontrato, tant’è vero che se tra marzo e giugno avevamo assistito ad un forte rallentamento, a settembre c’è stata una ripresa che, ora, da quando è stato approvato il vaccino Pfizer, si è ulteriormente rafforzata».

L’azienda sedicense gioca dunque un ruolo non secondario nel garantire la possibilità della distribuzione del vaccino.

«Il vaccino necessita di strumentazione idonea per la gestione e conservazione delle provette», sottolinea l’amministratore della Imap Flavio Mares. «Noi, è vero, lavoriamo soprattutto per aziende olandesi e tedesche, ma sappiamo per certo che qualche nostro cliente rivende anche in Italia. In questo senso, ecco che un piccolo contributo alla lotta contro la pandemia lo stiamo dando anche noi».

Imap è dunque in fortissima crescita e, benché per realtà piccole come questa spesso risulti difficile trovare risorse umane valide, che spesso puntano ad aziende più blasonate, ci sono ricadute positive anche sul piano occupazionale.

«Da ottobre abbiamo assunto una decina di persone», fa sapere Mares, che è tutt’ora alla ricerca di nuovo personale qualificato, «ed abbiamo già commesse per tutto il 2021. Sappiamo inoltre che alcuni dei nostri clienti stanno chiudendo contratti importanti che ci porteranno nuovi ordini. Dopo un paio d’anni di rallentamento delle vendite speriamo davvero in una ripresa consolidata».

«Realizziamo di due tipologie di frigoriferi medicali», chiosa Fabio Carraro, responsabile del reparto che li produce, «sia per impianti ad azoto che per impianti tradizionali, a loro volta divisi tra statici o ventilati, ad uno o due stadi».

Il principale mercato per questi macchinari è quello europeo. Ma ultimamente la Imap è stata contattata anche da aziende nazionali.

«La pandemia», conclude Mares, «ha di fatto rallentato la produzione di frigoriferi per il settore HoReCa ovvero hotel ristoranti e bar, ma ha accresciuto gli investimenti per la ricerca nel settore medicale permettendo ad aziende che come Imap operano da anni in questi settori di vedere una crescita delle commesse».

«Alcune aziende», sottolinea, «cercano di convertire la propria produzione ma non sono settori nei quali ci si improvvisa perché il livello qualitativo di prodotto e di servizio richiesti è decisamente elevato; non basta avere un buon progetto e buoni macchinari ma serve soprattutto avere personale formato ed attento anche ai più piccoli dettagli». —



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