La Lega è senza soldi chiude i battenti la sede provinciale
BELLUNO. La Lega Nord non rinnova i contratti ai dipendenti e così la sede della segreteria bellunese chiude i battenti. Lo dice, in una lettera inviata a Tosi e Maroni (ma anche al vice presidente del consiglio regionale Toscani e alla senatrice Bellot) il segretario provinciale Diego Vello: «Da più di una settimana», scrive, «sono stato costretto a chiudere la segreteria provinciale in conseguenza del mancato rinnovo del contratto alla segretaria». Situazione di cui i federali erano stati informati da tre mesi, «ma nessuno ha provveduto a sistemare questa situazione».
È una lettera di denuncia quella di Vello: «Questo problema deve essere risolto, visto che ci porta a chiudere le sedi periferiche. Non vorrei, stante i principi che hanno sempre fatto del nostro movimento il paladino del federalismo, cioè togliere al centro per dare alle periferie, che anche a casa nostra si erri, mantenendo una certa spesa centrale, che penalizza le sezioni più piccole. Chiedo pertanto di trovare con celerità una forma per poter continuare a far politica in questo territorio, mettendo fine a questa situazione con giusti contratti e assunzioni. Diversamente, sarò costretto a ritenere la mia provincia esclusa dalle attività del movimento per mancanza di personale».
Parole chiare e dure, che hanno lasciato interdetto il vicepresidente del consiglio veneto, Matteo Toscani, che parla di un «disguido e non di una volontà della segreteria federale di chiudere le sedi periferiche». E critica il fatto che questa situazione sia stata resa pubblica: «Per la Lega stessa sarebbe meglio risolvere questi problemi internamente, senza pubblicizzarli sulla stampa». Ma poi Toscani precisa: «Non so spiegarmi questa svista dei federali, visto che comunque hanno chiesto un aumento dei versamenti al partito».
Molto critico l’ex senatore del Carroccio, Gianvittore Vaccari, che parla di «abbandono del territorio da parte di un partito che dice di essere vicino alla gente e ai territori. Questo episodio dimostra chiaramente come il carroccio sia in fuga dal territorio. Mi auguro sia una cosa temporanea e di breve durata, non voglio pensare che questa azione sia a tempo indeterminato». Per Vaccari, comunque, la decisione federale di non pagare i dipendenti «doveva essere condivisa col territorio, anche attraverso un messaggio del segretario provinciale. Solo così sarebbe stato ossibile trovare soluzioni alternative al problema. È una vicenda che mi lascia basito. Malgrado il partito dica di voler coinvolgere la base, a me pare ci sia poca permeabilità. Le sezioni le abbiamo sempre tenute aperte, facendo sacrifici e con la partecipazione volontaria dei militanti. Ma ora la situazione sembra cambiata».
Getta acqua sul fuoco la senatrice Raffaela Bellot, che spiega: «Questa vicenda doveva rimanere riservata, e affrontata nelle sedi giuste. È in atto un rinnovo complessivo nella Lega Nord, anche in un’ottica di razionalizzazione del personale delle segreterie, ma a Belluno, dove c’era una sola persona, si sta procedendo per il rinnovo dei contratti. Siamo in un momento di transizione. È un ritardo che riguarda tutte le segreterie e non è dettata dalla volontà di chiudere le sedi periferiche».
Paola Dall’Anese
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