La Lega ha scelto per il Veneto "Il candidato sarà Luca Zaia"
Alla fine la partita in casa Lega per il candidato alla presidenza del Veneto si è chiusa con un voto all'unanimità a favore del ministro Luca Zaia (nella foto). A proporre il suo nome è stato Flavio Tosi, sindaco di Verona e presidente del consiglio nazionale del Carroccio veneto, da mesi indicato da più parti come uno dei possibili concorrenti alla candidatura
Giancarlo Galan
Alla fine la partita in casa Lega per il candidato alla presidenza del Veneto si è chiusa con un voto all'unanimità a favore del ministro Luca Zaia. A proporre il suo nome è stato Flavio Tosi, sindaco di Verona e presidente del consiglio nazionale del Carroccio veneto, da mesi indicato da più parti come uno dei possibili concorrenti alla candidatura. Riuscisse a conquistare la poltrona che per 15 anni è stata di Giancarlo Galan, Zaia diverrebbe il primo presidente leghista del Veneto. Un primato politico e personale da aggiungere a quello conquistato nel 1998 quando con la nomina a presidente della Provincia di Treviso è risultato essere il più giovane presidente di Provincia in Italia.
"Sono profondamente emozionato per questa candidatura che mi infonde un grande senso di responsabilità, consapevole - ha affermato Zaia, ringraziando Umberto Bossi a tutti i militanti - come lo sono del significato storico che ha per i leghisti in particolare e della prospettiva che assume per tutti i cittadini del Veneto". Zaia ha quindi detto di essere stato lieto del fatto che "a comunicarmi la notizia sia stato l'amico fraterno Flavio Tosi a conferma di un solido legame intessuto in anni di amicizia e stima reciproca".
Un modo forse per ricordare che in casa leghista non esistono conflittualità interne. Lo stesso sindaco veronese, poco dopo la chiusura dei lavori del consiglio a Padova, ai giornalisti, ha ricordato che "La Lega ha dimostrato anche in questa occasione di essere una forza politica unita che sa prendere le proprie decisioni in maniera unitaria, senza frammentazioni che si vedono in questi giorni in altri settori politici". Il riferimento implicito era probabilmente rivolto al Pdl, dove resta l'incognita di cosa deciderà di fare Galan. "Zaia è pronto a correre, rimane da capire cosa decideranno i vertici del Pdl", ha ben sintetizzato il segretario leghista di Padova Maurizio Conte. "Se decidessero in Veneto di contrapporre un loro candidato al nostro - ha aggiunto - questo ci spingerebbe a essere ancora più determinati nel fare una campagna elettorale casa per casa in maniera da affermare con ancora maggiore forza il primato a livello regionale della Lega come primo partito del Veneto".
In casa Pdl pende la decisione di ieri dei veneti di chiedere allo stesso premier Berlusconi un chiarimento sulle scelte fatte dagli organi centrali che avevano 'liquidato' il presidente uscente. A commentare, nell'immediatezza, la designazione di Zaia, il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, per il quale "sarà molto difficile per loro trovare un modus vivendi dopo un allontanamento così secco di Galan: voglio sperare che i comportamenti istituzionali di Zaia non saranno dettati da pregiudizi partitici". I Radicali Italiani, nel frattempo, lanciano la proposta di un"patto con gli elettori della Pdl per sconfiggere il populismo e il protezionismo della Lega". E da Padova Emma Bonino, affiancata dal sindaco Pd Flavio Zanonato, lancia la coalizione "di chi non ci sta a pagare il conto del nucleare", dopo le voci su un possibile sito in Veneto.
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