«La lettera non l’hanno inviata le due dirigenti»

Il caso della missiva anonima partita dal Comune
Presa di posizione del presidente veneto di Direl, De Marchi
Palazzo Rosso sta fronteggiando un problema di carenza di organico nel settore bilancio
Palazzo Rosso sta fronteggiando un problema di carenza di organico nel settore bilancio

BELLUNO. «Non sono state le due dirigenti a mandare la lettera anonima alla Procura, non ho dubbi su questo. Bisognerebbe capire chi ha interesse a fare una cosa simile». Il presidente della Direl veneto, il sindacato dei dirigenti degli enti locali, Antonio De Marchi, spezza una lancia a favore di Margherita Barizza e Maura Florida, le due dirigenti di palazzo Rosso che l’altro ieri si sono viste sequestrare i computer sul luogo di lavoro e a casa, per ordine della Procura di Belluno.

De Marchi aveva seguito la loro vicenda anche nei mesi scorsi quando si era aperto un fronte critico tra loro e la giunta per il loro «declassamento». Anche in quel caso si era parlato di un “corvo” che comunicava alcune situazioni manifestatesi in municipio alla Guardia di finanza o ad altre forze di polizia.

«Non riesco a capire cosa stia succedendo», prosegue De Marchi. «Ho sentito le due dirigenti dopo quanto accaduto: sono comprensibilmente scosse, tanto che a questo punto ho consigliato loro di farsi assistere da un avvocato. Non è normale una situazione del genere», continua il presidente della Direl veneto, «situazione che dovrebbe preoccupare molto la cittadinanza, perché palesa uno scontro di fondo tra l’amministrazione, che deve rispettare determinate regole, e la politica che ha l’esigenza di fare quanto ha promesso. Però le regole vanno applicate e le promesse politiche restano tali se non sono compatibili con le regole. Come Direl guardiamo con grande attenzione a quanto sta capitando».

Per De Marchi questo clima teso va imputato all’amministrazione.

«Ho parlato più volte con il sindaco, però mi sono sentito preso in giro: ho sentito da lui tante belle parole, mi ha fatto ragionamenti di disponibilità. Ci ha detto che per creare un clima più sereno e collaborativo chiama in giunta i dirigenti, cosa che per noi come sindacato è sbagliata. Non abbiamo mai visto nulla di concreto dal primo cittadino, malgrado ci abbia sempre detto di avere fiducia nei suoi dipendenti, però deve anche dimostrarlo. E non mi pare lo abbia fatto».

Il sindaco Jacopo Massaro, per ora non commenta e attende «che si pronunci l’autorità giudiziaria. Il clima in municipio», confessa, «non è mai stato semplice, molto spesso è stato pesante. Ora però stiamo a vedere cosa succederà, comunque non c’entriamo nulla con questa lettera anonima», ci tiene a precisare, dicendo di non sapere nulla del contenuto della lettera.

L’assessore al personale, Tomaso Zampieri si dice sorpreso di quanto sta accadendo.

Insomma «bisogna essere prudenti anche nel giudicare questa vicenda», precisa Zampieri che aggiunge: «Vogliamo vedere quali sono le motivazioni che hanno spinto la Procura a fare questa azione», dice sottolineando che «l’iniziativa non è partita da noi. Non ho nulla contro le dirigenti, anche se il rapporto col personale segue due piani: quello amministrativo per cui quali dipendenti devono sottostare alle regole, e quello politico per cui i dirigenti devono dare attuazione tecnica alla linea politica di chi governa. E su questo ci sono problemi da anni». (p.d.a.)

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