La macelleria di piazza Tiziano a Pieve: da cent’anni un’istituzione
Vittore Doro / Pieve di cadore
La macelleria Da Col – Bianchet in Piazza Tiziano è “la macelleria storica” di Pieve di Cadore. Negli anni Venti, in Cadore esistevano cinque attività di questo tipo: una a Valle (Jodice), una a Tai (Vissà), una a Calalzo, una a Lozzo e quella di piazza Tiziano a Pieve. Dopo un secolo, quest’ultima esiste ancora, nonostante i supermercati.
Oggi è conosciuta come macelleria Da Col, ma fino al 1950 si chiamava Zuanetti. Il capostipite, che aveva gestito l’attività dal primo dopoguerra, aveva tre figli. Uno dei tre, Michele, quando il padre cedette la macelleria a Giovanni Bianchet, aprì il negozio di elettrodomestici Zuanetti, in via Nazionale, che alla sua morte venne rilevata da Nelso Costella.
Luigi Bianchet, dopo aver lavorato nella macelleria insieme al padre Giovanni, dopo pochi anni ne assunse la gestione, diventando una delle persone più influenti ed economicamente più importanti del capoluogo del Cadore.
Grazie al peso economico della macelleria, Bianchet divenne consigliere comunale e presidente dell’Azienda autonoma di soggiorno, incarico che resse per quattro anni.
In quegli anni, il negozio divenne, anche, un punto importante per il turismo di Pieve di Cadore, vista la grande qualità dei suoi prodotti, molti dei quali a “chilometro zero”, ovvero realizzati nei paesi limitrofi a Pieve, come il burro l’“onto”, prodotto a Cibiana. Lo stesso per i formaggi, che erano prodotti delle latterie turnarie di Nebbiù, Pozzale e Valle.
In quegli anni, avendo ereditato le strutture e l’immagine turistica del ventennio fascista, Pieve era la località turistica più ricca del Cadore. E la macelleria Bianchet era diventata il punto di riferimento per tutti coloro che, arrivando nelle Dolomiti, cercavano dei prodotti caseari e la carne degli ungulati che non trovavano in città. Il turismo era fiorente e all’inizio degli anni’60 Gigi Bianchet, presidente dell’Aast diede un’ulteriore sterzata in senso positivo all’incremento turistico di Pieve.
Nel negozio di Piazza Tiziano dal 1963 lavorava anche Piero Da Col che rilevò il negozio nel 1972: quando alla fine del 1972, Bianchet cedette l’attività rilevò il negozio. “Papà Piero», racconta il figlio Giuseppe, «era arrivato alla macelleria di Bianchet, dopo aver fatto varie esperienze di lavoro, compresi cinque anni di emigrazione in Svizzera. Comprese subito che quello era il lavoro più adatto a lui e, grazie alla disponibilità del titolare, imparò i segreti del mestiere e come comportarsi con i clienti. In quegli anni il solo centro di Pieve contava 17 tra alberghi e pensioni, sempre pieni durante la stagione turistica. Tutti, naturalmente, erano clienti della macelleria Bianchet, dagli alberghi ai loro ospiti».
Nel 1972, quando Gigi Bianchet decise di ritirarsi, Da Col non ebbe alcun dubbio: «Mio papà non ci pensò su due volte e rilevò il negozio», spiega Giuseppe. «Le esperienze fatte anche con il lavoro all’estero avevano forgiato il suo carattere. Papà, aperto e interessato alla comunità, era una brava persona, buona e altruista. Grazie al negozio, che andava alla grande, riusciva sempre ad aiutare chi si trovava in difficoltà, ma anche le associazioni, in modo particolare i Donatori di Sangue. Amava profondamente la vita, che affrontava con spensieratezza e tanta allegria. Famose le sue battute, pronte e sagaci, ma mai offensive o volgari».
Nel 1994 divenne presidente della Famiglia ex Emigranti, una carica che mantenne fino al 2003, quando ne divenne presidente onorario: «Papà era ammalato da tempo e morì il 29 dicembre del 2007, lasciando un profondo vuoto in tutta la comunità».
L’attività passò ai figli Roberta, Giuseppe e Andrea, che diventarono a loro volta un punto di riferimento per tutta la clientela amante di prodotti locali di alta qualità.
«Già dal 1973, quando subentrò nella proprietà del negozio, la macelleria era un punto di riferimento per tutto il Cadore, e non solo per la qualità delle sue carni, frutto di allevamenti selezionati, ma anche per la bontà dei salumi, della varietà dei formaggi –tra i quali il Comelico – e di altri prodotti tipici. Il nostro punto di forza? Oltre alla qualità dei prodotti, le salsicce e il pastin che produciamo in proprio, seguendo le ricette tramandateci dal papà. I nostri prodotti si possono trovare in vari ristoranti della zona, ma anche nelle varie sagre». —
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