La Madonna rubata 45 anni fa al museo e trovata in Inghilterra presto tornerà a casa

L’assessore Perale ha coinvolto D’Incà per concludere l’iter iniziato un anno e mezzo fa: l’opera era stata messa all’asta



Il 25 agosto 1973 Belluno si svegliò attonita. Nel corso della notte era stato commesso un furto milionario al museo civico: erano sparite sette opere di enorme valore, fra le quali le due “Madonna con bambino” di Bartolomeo Montagna e di Antonio Solario. La prima venne ritrovata in fretta, della seconda si erano perse le tracce, fino a quando, un anno e mezzo fa, l’opera non è stata messa all’asta dalla casa Keys Fine Art, di Norwich, Gran Bretagna.

Un docente di storia dell’arte dell’Università di Bologna, che aveva curato uno dei cataloghi del museo civico di Belluno, ha riconosciuto l’opera e ha avvisato il Comune. È iniziato così il percorso per la restituzione del dipinto, molto pregiato perché fa parte del lascito del dottor Giampiccoli attorno al quale si è costituito il primo nucleo del museo civico bellunese. Ora, a distanza di 45 anni, l’opera sta per tornare a casa.

Ne dà notizia Federico D’Incà, deputato del Movimento 5 stelle e Questore della Camera, che è stato attivato dall’assessore alla cultura del Comune di Belluno, Marco Perale. «Ho chiesto agli uffici del ministero dei Beni culturali di verificare la segnalazione del tentativo di vendita all’asta del quadro, del tutto identificabile con l’opera del Solario, da parte della casa d’aste Keys Fine Art di Norwich», spiega D’Incà.

La segnalazione era stata effettuata dal Comune di Belluno al comando carabinieri Tutela patrimonio culturale. Sarà il Comitato Restituzioni del ministero ad occuparsi della vicenda: «La prossima seduta si terrà il 20 febbraio», annuncia D’Incà. «Da quella data prenderanno il via le prossime mosse per far tornare, si spera, l’opera nel museo civico».

Il dipinto al momento è conservato alla casa d’aste britannica. «Si tratta di un’opera di grande valore», racconta l’assessore Perale. «È del primo Cinquecento e venne rubata il 25 agosto 1973 insieme ad altre. Quando ci è arrivata la segnalazione dell’asta l’abbiamo confrontata con la foto del quadro che avevamo conservato e abbiamo attivato la procedura con i carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale. Ora però è necessario un input politico».

Il ministro ai Beni e attività culturali è Alberto Bonisoli, quota 5 stelle, ed ecco che Perale si è rivolto a Federico D’Incà. «Troppe volte nella storia degli ultimi 100 anni del nostro territorio abbiamo subito furti di importanti opere d’arte da parte di ladri o eserciti nemici», conclude il deputato M5S. «Abbiamo bisogno di iniziare un percorso di ricostruzione del nostro patrimonio culturale e d’arte che ha sempre caratterizzato le nostre valli, mettendo al centro i nostri musei. Seguirò personalmente e con la massima attenzione l’evolversi della situazione. Mi impegnerò per riportare in città una parte importante del suo patrimonio artistico-culturale».

Belluno aspetta e si prepara a riabbracciare l’opera rubata 45 anni fa. «Ora non è questione di se, ma di quando», conclude Perale. «Nessuna casa d’aste terrebbe un’opera frutto di un furto nei suoi magazzini, quindi le probabilità di riavere il dipinto di Antonio Solario sono ottime. La collaborazione fra istituzioni», conclude ringraziando il deputato pentastellato, «è fondamentale per risolvere situazioni di questo genere». —



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