La mamma di Laura Coden, finalista di Miss Italia: «Ragazza semplice e sportiva»

Patrizia Tonet, tennista come il marito Curzio, ha trasmesso alla figlia la passione per l’attività fisica. «Sarà un’esperienza che le darà forza, la sua bellezza è un dono ma tocca a lei farla splendere»

FELTRE. «Una ragazza semplice, sensibile, che si fa ben volere, un po’ introversa, sportiva in una famiglia di sportivi». Semplicemente incantevole.

I genitori di Laura Coden la vedono così, che vinca o meno la corona di reginetta di bellezza. È cominciata la settimana che porta alla finalissima di Miss Italia di sabato sera a Jesolo (in diretta dalle 20,35 su La7) per la diciannovenne feltrina di nascita, diplomata al linguistico, che gareggia con la fascia di Miss Romagna e vorrebbe lavorare come personal trainer.

«È feltrina, è veneta, è romagnola, è sarda, è siciliana e ha un sorriso mondiale», dice la mamma, Patrizia Tonet, insegnante come il papà, Curzio Coden. Ingegnere edile e professore all’istituto Forcellini lui, maestra elementare al Boscariz lei, entrambi tennisti, «abbiamo sempre cercato di insegnare a Laura i valori importanti della vita», sottolinea la madre. «Magari all’inizio pensavo che questa fosse una cosa po’ futile, invece non è vero, perché non mostri solo la tua bellezza, ma è un’esperienza in cui cerchi di dimostrarti più sicuro verso te stesso», dice. «Non facile proporsi in prima linea davanti alle persone. Penso che sia un’esperienza che dia forza nella vita. Certo che è un concorso di bellezza, però devi metterci anche del tuo. La bellezza che ha Laura è un dono, ma la deve far splendere lei».



C’è attesa in questi giorni e si prepara il tifo, già alto su Facebook e sui social. I genitori andranno a Jesolo, altri la seguiranno in televisione, pronti a votare il suo numero, il 29. «Secondo me è un bene che rappresenti sia l’Emilia che la sua terra d’origine. È più un vantaggio che uno svantaggio. Anche in Romagna ci tengono che rappresenti la loro regione», commenta ancora mamma Patrizia. «Quando sei lì, penso che tutte le ragazze pensino di arrivare fino in fondo. L’importante è che si goda attimo per attimo quello che sta vivendo e che se lo porti dietro tutta la vita come un’esperienza», ribadisce. «L’ha presa come un gioco e come tale speriamo che resti. Il suo sogno è di laurearsi in Scienze motorie, però probabilmente non disdegna qualche attività che possa essere inerente alle sfilate o altro. Deciderà lei. Certo che è un’opportunità non da poco», commenta.

«I primi giorni sono stati duri anche da parte nostra per sostenerla, perché era un po’ spaesata, poi in base al suo umore abbiamo sentito che cominciava a darsi da fare. È una prova di vita quella che sta affrontando», prosegue Patrizia Tonet.

«Le ragazze vanno via da casa e devono arrangiarsi a fare tutto. Non conoscono nessuno e sanno quello che devono fare giorno per giorno, con il timore magari di non riuscirci, per cui il nostro è stato un sostegno a livello morale, senza nessuna velleità di dire cosa deve fare, ma per spronarla. Le selezioni sono state piuttosto dure, con ore di camera d’attesa, e la lontananza è stata vissuta nel piacere e nella soddisfazione, però anche nello smarrimento iniziale. Adesso siamo più tranquilli».

L’avventura per Laura è iniziata dopo essere stata vista da un fotografo, «Lino Selvatico, che ci ha suggerito di provare a farle fare qualche concorso. È venuta l’occasione di andare a Pesaro a Miss Belle d’estate e ha vinto, ha fatto un altro concorso a Castelfranco vincendo anche quello. Con l’idea di andare a studiare all’università a Ferrara ha iniziato il percorso per Miss Italia dall’Emilia. Ha vinto la prima selezione provinciale a Bologna, poi ha fatto le regionali vincendo la prima selezione, è andata a Miss Romagna e l’ha vinta, a Miss Emilia e l’ha vinta».

Quando le hanno fatto leggere una poesia, ha recitato la poesia di Leopardi “Il sabato del villaggio” dicendo “la donzelletta vien dalla montagna” anziché “dalla campagna”. Un lapsus oppure, chissà, il segnale di un sogno.

Raffaele Scottini

©RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi