«La manodopera non si tocca»

Ponte. È la richiesta avanzata da sindacati e amministrazione alla Buzzi Unicem

PONTE NELLE ALPI. Il futuro della Buzzi Unicem di Ponte nelle Alpi è al centro dell’attenzione di sindacato e amministrazione comunale. Due gli incontri svoltisi ieri (uno al mattino e l’altro al pomeriggio) per capire come stanno realmente le cose e per avere la certezza sul mantenimento della forza lavoro a Cadola.

«L'operazione di cessione è appena stata fatta e il direttore dello stabilimento bellunese ci ha detto che l'evoluzione delle cose si vedrà da qui a una quindicina di giorni. Quello su cui abbiamo puntato la nostra attenzione è che venga mantenuta l’attività di estrazione e produzione di cemento sul territorio, garantendo così anche i posti di lavoro», dice Edi Toigo, segretario della Filca Cisl, che aggiunge: «Il nuovo gruppo austriaco ha acquisito lo stabilimento di Cadola, con l'intenzione di continuare l’attività. Quindi nessuna chiusura per lo stabilimento, ma non ci è stato detto in che termini andrà avanti. Nessuno ci ha detto se ci saranno o meno riduzioni del personale; questo lo sapremo solo più avanti».

Il sindacato ha chiesto anche rassicurazioni in merito all’iter della cessione, spingendo affinché questa pratica sia seguita da personale italiano; anche su questo sono arrivate rassicurazioni.

Ma se da un lato è prematuro definire tutta l’operazione, dall’altro «cercheremo di salvaguardare la manodopera, perché non c'è nulla di scontato e c'è da stare attenti. Se ci saranno scelte di diverso tipo, dovremmo deciderle insieme tra Rsu e lavoratori», sottolinea Toigo, che poi anticipa: «Oggi ci saranno le assemblee con i lavoratori». Ma resta l’incognita sul mercato dell’edilizia. «La produzione di cemento è calata di un terzo dal 2008, il vero problema è il mercato che non tira; bisognerà capire se ci sono strategie per il futuro».

Nel pomeriggio i vertici della Buzzi hanno incontrato il sindaco di Ponte nelle Alpi, Paolo Vendramini, che ha chiesto, anche da parte della amministrazione, rassicurazioni sul futuro dello stabilimento. «La situazione ancora non è chiara, perché è in via di definizione. La cosa certa è che fino al 30 giugno continuerà la gestione della Buzzi Unicem, poi a luglio subentrerà la nuova ditta», dice Vendramini. «Nessuno, però, ci ha anticipato quale possa essere il piano progettuale, industriale e aziendale, anche se mi è stata rassicura la loro vicinanza ai dipendenti. Se avremo delle perplessità, potremo sempre chiedere lumi agli austriaci, con i quali abbiamo chiesto di parlare». (p.d.a.)

Argomenti:buzzi unicem

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi