«La Marmolada ora è accessibile a tutti»
Vascellari presenta i nuovi ascensori nel cinquantennale dell’impianto. L’obiettivo adesso è puntato sui Mondiali 2021
ROCCA PIETORE. «Cortina, la bella addormentata si sta svegliando, sono molto fiducioso per i Mondiali 2021».
Mario Vascellari, ingegnere classe 1956, osserva la funivia della Marmolada, fermata ieri inopinatamente dal vento. Uno scherzo del meteo che gli ha fatto annullare l’inaugurazione ufficiale della grande novità con cui ha voluto festeggiare i 50 anni di questo impianto. Ovvero i due nuovi ascensori, della capienza di 42 persone ciascuno, con cui oggi è possibile trasferirsi dalla funivia alla pista sul ghiacciaio senza alcuna fatica.
Ma questo vento improvviso non gli impedisce di guardare avanti con serenità e fiducia, ed un mezzo sorriso, dall’alto della sua esperienza di gestione di impianti di risalita non qualunque, ma che portano i nomi gloriosi, che non hanno certo bisogno di molte presentazioni, quali Marmolada e Tofana/Cortina, e che da 50 anni servono la montagna bellunese.
«L’importante – dice davanti ad un nutrito gruppo di giornalisti convocati per l’occasione – è che i due ascensori sono stati realizzati ed ora consentono di rendere la nostra montagna, la Marmolada che è nel cuore delle Dolomiti, accessibile a tutti, proprio a tutti. Non solo agli sciatori, non solo ai turisti, ma anche ai diversamente abili. Abbiamo eliminato ogni barriera che poteva frapporsi alla libera fruizione di questo meraviglioso monumento della natura».
Ed ora? I prossimi programmi dopo i festeggiamenti per i 50 anni? «Vogliamo crescere e pensiamo che sia il momento giusto per realizzare qualche nuovo collegamento. Intanto già è previsto quello fra la Tofana e Cinque torri. Poi possiamo ipotizzare quello con Alleghe, dal Civetta verso Pescul, con il Col Gallina».
Ma in quale modo, con quali fondi? «Salendo su questo treno in corsa che si chiama Mondiali 2021 e che passa una volta sola, ed a gran velocità. Perderlo sarebbe drammatico, non voglio neanche pensarci. Anche perché questa opportunità dei Mondiali porta con sé, e mette a nostra disposizione, diciamo così, un commissario ad acta che può prendere decisioni importanti per il nostro futuro».
Poi c’è anche l’ipotesi di collegamento con Auronzo. «Quel collegamento, più che un’ipotesi, sta già scritto nel Piano neve regionale, ed è già un bel passo avanti. Se poi si eliminerà quel parcheggio al rifugio Auronzo, che è un obbrobrio, si potrà pensare serenamente e seriamente ad un impianto. Di certo serve la mano pubblica, perché i flussi sono contenuti, tanto a Cortina che ad Auronzo. Ma questa è la strada attraverso la quale gli ampezzani possono vedere la luce nel loro futuro».
L’idea che fa balenare Vascellari, insomma, è quella di un Giro della Marmolada, che abbia questo colosso al centro di una rete di collegamenti, sfruttando la posizione geografica baricentrica nelle Dolomiti. Con l’idea che la funivia non sia solo uno strumento ad uso degli sciatori, ma divenga un vero e proprio mezzo di comunicazione alternativo, o meglio complementare, alla strada.
Quali sono i suoi rapporti con i vertici della Fondazione Cortina 2021? «Ottimi, lo erano con Riccardo Donadon, lo sono con Alessandro Benetton, entrambi giovani, entrambi imprenditori, entrambi autorevoli».
Come vanno i conti della Marmolada&Tofana srl? Come chiudete il 2017? «Faremo un fatturato attorno ai 10 milioni».
Con quanto addetti? «Sono 35 in Marmolada, 63 a Cortina».
La vostra è una società familiare, come nacque l’interesse verso gli impianti? «Cinquanta anni fa con l’esproprio del settore idroelettrico, noi puntammo sugli impianti, in Marmolada e in Tofana, e poi sui forni metallurgici a Ospitale. Crediamo molto nello sci, ma crediamo soprattutto nella montagna bellunese, che vogliamo rappresentare al meglio».
Stefano Vietina
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