La mini stangata è servita
BELLUNO. Aumenti, blocco temporaneo degli investimenti, richiesta di una riorganizzazione aziendale: è partito il piano salva Bim Gsp. L'assemblea dell'Ato ha approvato tutte le delibere proposte per dare avvio alla copertura del buco milionario della società, tra cui la tassa per le nuove utenze, l'aumento della tariffa a quelle extra ambito (l'acqua che viene portata dall'acquedotto della Valbelluna in alcuni comuni del Trevigiano) e del costo degli allacci. Provvedimenti che, nella migliore delle ipotesi, porteranno nelle casse Gsp 3,5 milioni di euro l'anno. Ma provvedimenti che «arrivano tardi», hanno ammesso alcuni sindaci.
IL MEA CULPA. Dalla silenziosa platea si sono alzate alcune voci di amministratori: «Perchè tutto questo non è stato deciso prima?». A dirlo è stata Gloria Pianezze (Alleghe), che ha continuato: «Forse non avevamo ben chiare le cose? O pensavamo di cavarcela? Nessuno si è mai accorto di nulla?».
Evidentemente no, se ora molti si stracciano le vesti di fronte a una situazione drammatica. Ermes Vieceli ha ribadito che il «peccato originale sta nel fatto che chi gestiva la società è lo stesso soggetto che la controlla (i sindaci)», e ha chiesto che Gsp sia dotata al più presto di un direttore tecnico, Fabio Luchetta (Vallada) ha proposto di «trovarci più spesso per discutere su questi dati, soprattutto negativi, o tra un anno sarà come oggi».
Cioè a prendere decisioni «di fretta», ha suggerito la Pianezze, «con una società in grave crisi e la gente furiosa».
Anche Roger De Menech ha ammesso che «in passato ci siamo un po' dimenticati di fare i sindaci, cioè controllare la società».
AUMENTI. Arriva la tassa di 100 euro (in media) a utenza, ma solo per quelle nuove. Dal 1° gennaio i nuovi utenti pagheranno un deposito cauzionale di 80 euro (residenti), 120 euro (non residenti), 300 euro (grandi utenze, che consumano più di 500 metri cubi l'anno). Il provvedimento si giustifica, in delibera, per la quantità di clienti morosi, che fanno perdere a Gsp 100-150 mila euro l'anno. Per loro pagheranno altri.
Approvato all'unanimità anche l'aumento del costo dell'acqua venduta nell'alto Trevigiano (circa due milioni e mezzo di metri cubi): oggi Gsp la vende a 0,06 euro al metro cubo, a fronte di un costo di 0,17. Il deficit annuo è pari a 250-275 mila euro.
Dice il sindaco di Vallada Fabio Luchetta: «Perchè non è mai stato aumentato prima?». «Un po' per consuetudine, un po' perchè finora la contabilità di Gsp veniva fatta in maniera unitaria (non separando in dettaglio le voci per capire dove ci fossero sprechi, ndr)», ha risposto il direttore dell'Ato Campanelli. Aver “regalato” l'acqua ci è costato 2 milioni. Aumenti in vista anche per gli allacci alla rete, che verranno triplicati: oggi gli utenti pagano in media 350 euro, a fronte di un intervento che ne costa 1153. Ora si pagherà per intero. Con questa stangata si conta di incamerare un milione e mezzo di euro l'anno.
Il cittadino, se volesse, potrà far fare l'allaccio da un'altra azienda privata, ma il collaudo spetta a Gsp. Si parte il 1° gennaio e le tariffe verranno indicizzate. I sindaci hanno anche votato senza battere ciglio di dare mandato al comitato istituzionale dell'Ato di calcolare l’adeguamento tariffario per il 2010 e il 2011. Anche in questi due anni è stata venduta meno acqua rispetto alle previsioni del piano, e spetterà all'Ato capire come recuperare i circa 10 milioni di euro di cui si sta parlando. Come non si sa, visto che la legge impone di non aumentare le tariffe di più del 5% all'anno, e questo provvedimento è già in vigore da luglio.
INVESTIMENTI FERMI. I sindaci hanno deciso di sospendere il piano investimenti, almeno fino alla riorganizzazione delle Ato e fino a quando la situazione normativa (cambiata alla luce del referendum) non verrà chiarita. «Approfittiamo di questo tempo per stilare un crono programma delle vere priorità della provincia, partendo da dati certi, come le crisi idriche», ha suggerito De Menech. Gli amministratori presenti hanno anche dato mandato all'Ato di effettuare una ricognizione sugli standard di servizio, per capire il costo effettivo della loro erogazione e se è possibile «ottimizzare i costi rinunciando a qualcosa di non necessario», ha spiegato Campanelli. Ad esempio la rapidità di un intervento: per ridurre i costi potrebbero allungarsi i tempi di alcune operazioni. Infine verrà chiesto a Gsp di internalizzare la maggior pare delle progettazioni, oggi affidate a professionisti esterni (costo medio 1,5 milioni di euro l'anno).
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