La minoranza spara «Il premo letterario non si tratta così»

TRICHIANA. «Proprio ora che la Regione Veneto ha riconosciuto il Premio Trichiana Paese del Libro tra i più importanti del Veneto, dispiace vedere pesantemente sminuita la qualità del lavoro di molte...

TRICHIANA. «Proprio ora che la Regione Veneto ha riconosciuto il Premio Trichiana Paese del Libro tra i più importanti del Veneto, dispiace vedere pesantemente sminuita la qualità del lavoro di molte persone e tante associazioni che si sono adoperate negli ultimi anni».

L’ex assessore alla cultura di Trichiana, Gianpaolo Tomio, replica alle affermazioni con cui l’attuale assessore, Elisa Danieli, ha definito sui giornali le precedenti edizioni del Premio letterario nazionale, definendo “appannato” il binomio Trichiana e libro. «Abbiamo portato a Trichiana scrittori come Erri de Luca, definito nel 2009 dal critico letterario del Corriere della Sera Giorgio de Rienzo “scrittore italiano del decennio”, o cori come il Benvenuto Franci di Pienza che ha cantato al cospetto del Papa. Oltre a essere stupito, mi dissocio dal pensiero che portare a Trichiana queste (e altre), che a livello internazionale sono ritenute le eccellenze del Bel Paese, abbia in qualche modo appannato il “brand” - così lo definisce l’assessore Danieli – Trichiana Paese del libro. Ha ragione quando dice che Trichiana va promossa fuori dai confini comunali, e la precedente amministrazione lo ha fatto. Basti pensare che solo negli ultimi anni il Premio letterario nazionale Trichiana Paese del Libro viene presentato e promosso al Salone Internazionale del libro di Torino, e che la mostra fotografica Biblio Earth, ideata lo scorso anno dall’allora eccellente Comitato del Premio (ora smantellato dall’odierna amministrazione), sta ancora girando per l’Italia su richiesta di un buon numero di Comuni. Se l’attuale assessore» continua Tomio «fosse stata negli ultimi anni un pochino più partecipe alla vita culturale del proprio paese, si sarebbe certamente accorta della briosità in cui Trichiana ha vissuto nell’ultimo periodo (oltre 100 momenti culturali nel solo 2013). Sono più che sicuro» conclude Tomio «che si può fare meglio di quanto fatto in passato, e lo auguro ai trichianesi. Certo è che per recuperare nel settore culturale il tempo e il terreno che già si sta perdendo in questi mesi, l’attuale amministrazione Da Canal non potrà di certo accontentarsi di trottare».

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