La montagna resta sola meno di 208 mila abitanti
BELLUNO. È una soglia prima di tutto psicologica. Mai, negli ultimi 15 anni, si era scesi sotto quota 209 mila abitanti. Figurarsi balzare direttamente a quota 207.894. Tanti sono i residenti della provincia di Belluno secondo le ultime rilevazioni pubblicate sul Servizio Sistemi Informativi dell’ente provinciale. A fine 2014 il calo, rispetto al 2013, è di 1.536 residenti, pari allo 0.73% nel giro di un anno.
Tendenza allo spopolamento. Il 2014 segna il punto più basso per la popolazione bellunese negli ultimi 15 anni. Il numero di residenti scende in modo costante dal 2008, quando si toccò quota 212.355. Fu il picco di una tendenza iniziata qualche anno prima che vide salire in modo altalenante il numero dei residenti. Fino ad una nuova discesa che ha subito una breve battuta di arresto nel 2013, quando la popolazione risalì di alcune decine di unità passando dai 209.364 abitanti del 2012 ai 209.430 del 2013. Una speranza che ha lasciato il posto ad un nuovo calo di oltre 1.500 residenti.
Chi vive in provincia. Le donne mantengono il loro primato: sono il 51.8% della popolazione bellunese, un dato simile a quello degli anni precedenti. Le donne sono anche mediamente più longeve. Le bellunesi che superano i 75 anni di età sono 16.503, quasi il doppio dei loro coetanei di sesso maschile, fermi a quota 9.438. Hanno già spento cento candeline 93 persone, di cui 78 femmine e 15 maschi. La popolazione considerata “anziana”, cioè che ha superato la soglia dei 65 anni, è circa un quarto di quella residente: gli over 65 sono 51.893. Gli under 14 sono 25.551 e in questi rientrano anche i 1.417 nuovi nati del 2014. Un numero in costante diminuzione anno dopo anno. Appena tre anni prima, nel 2011, i nati erano stati 1.658. Il saldo naturale, cioè la differenza tra i nati vivi e i decessi rimane negativo (-1.609). E a questo si aggiungono anche le migrazioni.
Natalità ed indice di vecchiaia. Una provincia che invecchia. A dirlo è l’indice di vecchiaia che analizza il rapporto tra popolazione anziana e giovane. L’indice è di 203,1 (se si supera il 100 significa che i soggetti anziani sono in numero maggiore rispetto a quelli giovani) e la crescita di questo numero sembra essere una tendenza consolidata: prendendo in considerazione gli ultimi 15 anni bisogna risalire al 2002 per trovare l’indice più basso che, comunque, era di 169.4.
Le zone più colpite. Il dato complessivo mostra una montagna sempre più spopolata e sempre più anziana. Ma anche in provincia di Belluno ci sono delle differenze sensibili. Soffermarsi sulle Unioni montane può aiutare a comprendere come il fenomeno interessi in particolar modo le terre alte della provincia. Partiamo dall’Um del capoluogo e che comprende anche Ponte nelle Alpi. Dopo aver visto negli ultimi anni una tendenza positiva la popolazione torna a scendere con un calo del 0.80%. Anche la Valbelluna scende (per la prima volta in 15 anni) ma si tratta di un calo di appena 0.40%. Simile, a dire il vero, a quello del Comelico-Sappada che conta pochi abitanti ma sostanzialmente stabili. Leggermente peggiore il dato della Valle del Boite, -0.70% mentre l’Alpago si ferma a -0.60%. Nell’Um Feltrina, la più corposa della provincia con oltre 56 mila abitanti, il calo è stato dello 0.52%. Le situazioni più delicate in provincia si registrano nelle Unioni montane Cadore Longaronese Zoldo (-1.5%), Agordina e Centro Cadore (-1.2%) che vedono scendere i loro abitanti in percentuale superiore rispetto alle altre.
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