La neve si colora con la sabbia del Sahara

CORTINA. La sabbia del Sahara colora di rosso la neve sulle Dolomiti. L’ennesima perturbazione transitata ieri sulla nostra provincia ha riportato il fenomeno della neve rossa. Tetti e prati si sono tinti di una tenue coltre arancione, in qualche punto tendente al giallo. Uno spettacolo che ieri si è manifestato in maniera particolarmente intensa. Creando suggestive coreografie e paesaggi. I tetti dove non era stata spalata la neve, sembravano delle enormi cassate. Particolare anche l’effetto lungo le piste da sci, trasformate in un tappeto rosso, dove, scoprendo la neve sottostante, gli sciatori tracciavano delle artistiche scie bianche. Un fenomeno non nuovo, che si è verificato anche durante la nevicata del 31 gennaio scorso, come spiega il previsore del Centro Valanghe di Arabba, Andrea Crepaz.
«Tutta colpa delle correnti d’aria che arrivano dal deserto del Sahara. Quando le depressioni sono particolarmente profonde, come quella di ieri o di fine gennaio, queste arrivano a lambire il grande deserto africano. Qui si “caricano” di sabbia fine che poi le correnti trasportano fino alle nostre latitudini, dove ricadono al suolo lavando l’umidità nelle nuvole». Da qui il colore del quale si tinge la neve o la pioggia. Sabbia finissima che ieri si poteva vedere chiaramente nei punti dove la neve si scioglie e ristagna, ma che non crea alcun problema alla salute o all’ambiente. «Certo, ci potrà essere una differente composizione chimica della sabbia, continua Crepaz. «Questo lo potrebbe dire solo un chimico, Ma sempre di sabbia si tratta. Comunque già dopo la prima neve rossa qualcuno si era allarmato e ci aveva scritto al Centro Valanghe chiedendoci rassicurazioni sul fatto che ciò non dipendesse da residui di combustioni. Niente di tutto ciò. Non è un elemento inquinante». È solo sabbia.
Lorenzo Soratroi
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