La nuova Asca è diventata realtà
AGORDO. È nata l'Asca, l'Azienda speciale consortile agordina. Con la firma apposta sull'atto costitutivo dai responsabili dell'area sociale dei sedici comuni agordini davanti al notaio Michele Palumbo, si è celebrato ieri pomeriggio, nella sede dell'Unione montana ad Agordo, uno dei momenti più importanti della recente storia della vallata. La nuova azienda prenderà il posto dell'Usl nella gestione della Rsa (Polifunzionale 1, 2 e reparto anziani inabili di Agordo) e del servizio domiciliare territoriale. Lo farà guidata dall'amministratore unico Maria Chiara Santin, il cui nome era già stato annunciato, ma che solo ieri è stato ufficializzato dalla prima assemblea dell'azienda composta dai rappresentanti dei sedici comuni.
L'assemblea ha anche provveduto a nominare il revisore dei conti Fabio Sommacal che lavora anche per la Fodom Servizi e per l'azienda speciale di Sedico. «È un giorno importante per l'Agordino - dice Silvia Tormen, sindaco di Taibon e rappresentante del gruppo di lavoro su sanità e sociale - questa era la meta che avevamo in animo di raggiungere e per la quale abbiamo lavorato in questi mesi. Oggi tiriamo un sospiro di sollievo, ben sapendo che il lavoro non è finito, ma consapevoli che l'azienda c'è e potrà proseguire con le proprie gambe. La funzione sociale - continua Tormen - adesso è in mano ad Asca, noi, come amministratori, avremo un ruolo di controllo, ma anche di collaborazione, perché l'azienda speciale consortile non ha l’obiettivo statico della gestione dei due servizi attuali, ma prevede un'evoluzione e uno sviluppo».
I prossimi mesi saranno delicati perché saranno quelli del progressivo passaggio della gestione dall'Usl all'azienda con tutta la partita legata al personale. Proprio l'Usl ieri ha staccato un assegno circolare da 240 mila euro a favore della consortile. «Si tratta - dice Tormen - di un acconto a valere sul fondo debiti a favore dei comuni agordini che è stato creato negli anni dall'Usl ed è legato alla funzione sociale. A dicembre 2015 tale fondo ammontava a 590 mila euro, quindi si è ridotto nel 2016 per il pagamento della consulenza per la creazione della consortile e per il pagamento del lavoro interinale necessario a causa della carenza di personale che c'è stato in Rsa. L'Usl non ha ancora quantificato il rimanente. Questi soldi comunque servivano per far partire l'azienda».
Quest'ultima rappresenta un esempio di quello che possono fare i comuni quando sono uniti. «Non è mai facile operare congiuntamente - ammette Tormen - stavolta ci siamo riusciti forse perché la politica non contava, mentre tutti avevamo ben chiaro che in ballo c'era il servizio alle persone più fragili. Mi sento di dire che è uscito l'animo dell'amministratore, la sua purezza. Quando pensi all'obiettivo in modo “pulito” ce la fai, poi quando esci dalla logica del bisogno delle persone, rischi di perdere il contatto con la realtà. Abbiamo ottenuto un grande risultato, abbiamo buttato il cuore più in là e siamo stati fortunati a trovare in Maria Chiara Santin una persona con esperienza che ci ha dato sicurezza».
Gianni Santomaso
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