La nuova Azienda zero chiama un dirigente Usl 2
Marco Cercenà richiesto a Padova nella nuova struttura sanitaria regionale Il feltrino è esperto nella gestione dei fondi per i progetti sociosanitari
FELTRE. Marco Cercenà, dirigente amministrativo del distretto ospedaliero di Feltre (ex Usl 2) è stato richiesto dall’Azienda zero di Padova come esperto nella gestione dei fondi, comunitari e nazionali, per progetti sociosanitari. È il primo professionista in distacco dall’Usl Dolomiti chiamato dall’azienda centralizzata, per portare ed esportare alcuni modelli messi in atto al Santa Maria del Prato, come il progetto di telemedicina, e per curare l’intera parte dell’accreditamento e dell’autorizzazione all’esercizio di strutture, come le case di riposo inserite con determinate specificità nei piani di zona. All’Azienda zero il dirigente feltrino resterà in distacco fino a dicembre.
L’ex Usl di Feltre tre anni fa si era aggiudicata il secondo posto, fra le tredici aziende sanitarie di tutta Europa che hanno partecipato, per il progetto Carewell che potenzia e migliora i servizi sul territorio a favore di pazienti anziani affetti da malattie cronico-progressive, mediante l’utilizzo della telemedicina. E a tre anni dall’avvio si è concluso all’inizio di quest’anno questo progetto finanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma per la Competitività e l’innovazione, che ha coinvolto come sito pilota l’Usl di Feltre, ora azienda Dolomiti, con il supporto del Consorzio Arsenàl, Centro veneto ricerca e innovazione per la sanità digitale.
Marco Cercenà si è distinto, nell’ambito ex Usl 2, per aver coordinato progetti sanitari sostenuti dai fondi comunitari, nazionali e europei, e da fondi di istituti di credito. Il più importante, negli ultimi anni, è stato appunto Carewell che va ad integrare l’attività ospedaliera con quella territoriale, affidata all’assistenza domiciliare integrata, che prevede fra le due aree uno scambio di informazioni e di ausilii informatici per fornire, in tempo reale, i dati di monitoraggio dei pazienti fragili affetti da malattie croniche (scompenso cardiaco, bronchite ostruttiva, diabete).
L’azienda feltrina è stata pilota, in questo. L’attivazione di questo progetto e di altre iniziative, hanno comportato l’identificazione del professionista che li ha coordinati e che ora è chiamato all’azienda centralizzata per avviare il modello a favore degli altri ospedali. I bellunesi, erroneamente considerati ai confini dell’Impero, in realtà dimostrano di avere manager preparati.
A inaugurare il distacco, per la Regione quando di Azienda zero si cominciava solo a parlare, è stata Barbara Pollet, un anno e mezzo fa. Era stata chiamata in qualità di Cup manager, per aver contribuito a un importante traguardo: nel 2015 l’ex Usl 2 risultava la prima classificata in Veneto per il rispetto dei tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni sia della priorità B (10 giorni) che per la priorità D (30 giorni). E terza a livello regionale per la priorità P (180 giorni).
Laura Milano
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