La pelliccia nella panciera quattro serbi in tribunale
CORTINA. Pelliccia di lusso nella pancera. Per il furto aggravato del giaccone da 12.745 euro in una boutique di Cortina, i serbi Nenad Teodosic, Jelena Milovanovic, Jelena Orlovic e Dejan Terzic saranno a processo dal 23 gennaio del prossimo anno. Il fatto è dell’8 febbraio 2015 e le indagini sono state condotte dalla polizia del Commissariato ampezzano. Milovanovic e Terzic sono difesi dall’avvocato bellunese Alberto Fascina, mentre Teodosic si è affidato al pisano Maggiolo e Orlovic al romano Marsiglia.
Secondo la ricostruzione della polizia, Terzic ha fatto il palo, fermandosi in macchina e Teodosic, Milovanovic e Orlovic sono entrati nel negozio di Corso Italia. Milovanovic ha distratto la commessa, facendola girare per i vari reparti di abbigliamento. Approfittando della sua disattenzione, Teodosic ha coperto con un capo di abbigliamento Orlovic, permettendogli di nascondere la pelliccia sotto il cappotto, aiutandosi con una panciera contenitiva. Tutto è accaduto nel giro di pochi secondi. Una volta consumato il furto, i tre sono rimasti nel negozio per almeno altri due minuti per poi uscire, salutando gentilmente i presenti. La responsabile del punto vendita si è accorta solo al momento di un piccolo inventario che mancava qualcosa di prezioso e ha chiamato la polizia, descrivendo tre stranieri e fornendo le immagini della videosorveglianza.
Nelle indagini, si è cercato di individuare l’autovettura con la quale i tre potevano essere arrivati a Cortina. Gli inquirenti hanno pensato di visionare le telecamere di videosorveglianza posizionate nel parcheggio di largo Poste, vicino al luogo del furto. Effettivamente, le immagini avevano ripreso i tre mentre di stavano allontanando a bordo di una monovolume nera Citroen Picasso C4. È stato possibile accertare era un quarto complice non presente al momento del furto, ma alla guida dell’auto targata Lubiana. La collaborazione della polizia slovena ha permesso di stabilire che si trattava di un veicolo preso a noleggio da un cittadino serbo di nome Dejan Terzic.
Quest’ultimo aveva dormito in tre alberghi di Cortina, insieme a due donne e un altro uomo, secondo quanto è emerso dagli accertamenti degli agenti italiani. Non rimaneva che far visionare agli albergatori le immagini del negozio, in maniera che potessero riconoscere gli indagati. I quattro saranno a processo nel mese di gennaio. —
Gigi Sosso
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi