La perizia: «Le frasi di Erostrato scritte dagli Aquini»

CESIOMAGGIORE. Le lettere di Erostrato? Scritte da Nemesio Aquini. Le scritte a Morzanch, accanto alla legnaia bruciata e sulla chiesetta di Sant’Agapito, in Val di Canzoi? Tracciate dal figlio Samuele. Il murale di una trentina di metri del cimitero di Cesiomaggiore? Fatto da due persone, con calligrafie ed età diverse.
In sintesi, sono le risposte della grafologa Nicoletta Cavazzana alle domande che le aveva fatto il sostituto procuratore della Repubblica, Simone Marcon. I consulenti incaricati dalla difesa dei due imputati saranno arrivati senz’altro a conclusioni diverse e le esporranno nella prossima udienza del processo il 16 giugno. Non si discute di una scienza esatta e spesso può essere questione di sfumature.
La specialista padovana ha spiegato al magistrato inquirente e al collegio di giudici che le lettere anonime indirizzate a un cronista e al nostro giornale hanno un elevato grado di compatibilità con gli scritti sequestrati dai carabinieri della Compagnia di Feltre, nella casa degli Aquini. Le avrebbe vergate il capofamiglia, con la penna rossa e quell’alfabeto pieno di spigoli, che ricorda i caratteri runici.
Mentre le scritte con la vernice inneggianti ad Adolf Hitler sono da attribuire con certezza tecnica al figlio, i cui unici fogli analizzati risalgono all’esame di maturità, al liceo scientifico Dal Piaz di Feltre. Anche il sindaco cesiolino Carlo Zanella e la polizia municipale hanno ricevuto delle missive, ma con dentro anche della polverina bianca. Nel loro caso, il dato che risalta è che ci sono m no automatismi nello scrivere vocali come la O e consonanti come la T ed Erostrato avrebbe, in qualche modo, cercato di complicare le indagini.
Molto scalpore aveva provocato il lungo murale sul cimitero. Quello che minaccia anche Papa Bergoglio, oltre che il primo cittadino e la sua famiglia ed è un concentrato d’intolleranza. Ci sono due grafie diverse e, quindi, due soggetti. Ma non basta: hanno anche età differenti. Un anziano parla difficilmente di Lgbt, quando si riferisce a gay, lesbiche, bisessuali e trans. Più facile che la sigla sia familiare a un giovane.
Era molto attesa anche la perizia informatica, che è stata illustrata dal luogotenente Luigi Ranzato dei carabinieri di Trento, dopo l’analisi dei computer di casa Aquini. Dopo che era scoppiato il caso, le ricerche su google, a proposito di Erostrato, il programma televisivo Pomeriggio 5, lo scrittore Blondet e il suo libro Adelphi della dissoluzione sono state tantissime e anche nelle ore notturne.
Da aggiungere che, nel gioco di ruolo Liberal Crime Squad, Samuele Aquini aveva come pseudonimo proprio Erostrato. Per i difensori, Stefano Zallot e Luciano Perco, si tratta al massimo di coincidenze e non certo di prove o di indizi gravi, precisi e concordanti. Una prova regina non c’è, a meno che non salti fuori nelle prossime udienze.
I due avvocati minimizzano anche il sacchetto da freezer, che conteneva le caramelle trafitte di spilli, lasciate cadere nel giardino dell’asilo di Cergnai e combacia con uno di quelli sequestrati all’altezza dello strappo. Questo l’ha detto il Ris del carabinieri di Parma, dopo l’esame al microscopio. Di diversa opinione i legali di parte civile Vigna per il sindaco Zanella e Cesa per il proprietario di una delle strutture bruciate dal fuoco di Erostrato. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi