La polizia sequestra tirapugni e machete nelle case degli ultras di Lazio e Spal
Appuntamento per le botte. A costo di prendersi un Daspo o rischiare di finire in galera. In Inghilterra si chiama hooligans fighting e il 28 luglio, ad Auronzo, gli ultras di Lazio e Spal ne hanno recitato una versione all’amatriciana. In mezzo alla strada, non allo stadio. Pugni, calci, bastonate e cinghiate pesanti, come una salama da sugo ferrarese.
E alla fine della rissa davanti all’Hostaria, quando qualcuno dal campo sportivo Zandegiacomo li ha avvertiti che stava arrivando la polizia, si sono addirittura salutati. Strette di mano, magari con il tirapugni ancora indossato o una meno signorile toccata (e fuga) spalla contro spalla, prima di tornarsene a casa senza neppure andare a vedersi l’amichevole.
Siccome risulta che gli Irriducibili laziali ne abbiano prese di più di quelli della Curva ovest spallina, anche perché erano in minoranza (15 contro 30), dopo la partitella finita 3-0 per la squadra di Simone Inzaghi, due concittadini hanno deciso di vendicarsi in piazza Vigo, prendendo a cazzotti sul naso un emiliano che stava bevendo qualcosa e non c’entrava niente, davanti al bar l’Ottavo Nano e provocando la caduta di un carabiniere che ha riportato delle ferite a un braccio per una quindicina di giorni di prognosi.
Le indagini delle Digos delle questure di Belluno, Roma e Ferrara, basate sul filmato girato con il telefonino da un cittadino che abita in via Cella e sulla visione di qualcosa come 16 mila targhe di auto transitate sotto la telecamera di Longarone, hanno permesso di emettere 32 divieti di accedere alle manifestazioni sportive e l’obbligo di firma nei giorni delle partite delle rispettive squadre, 26 denunce per rissa aggravata e danneggiamento e due per lesioni.
Un Daspo è già esecutivo e riguarda Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, uno dei capi storici degli Irriducibili. Per dirne una, è uno dei firmatari del volantino diffuso nella curva Nord dell’Olimpico durante Lazio Napoli della prima giornata di serie A, nel quale si spiega che donne, mogli e fidanzate devono tenersi alla larga dai primi dieci gradoni del settore. Per fare i romantici c’è sempre Villa Borghese.
Non sono stati resi noti i nomi di degli altri destinatari del provvedimento.
Trentadue le perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Belluno: 22 a Ferrara, nove a Roma e una a Torino, nell’abitazione di un tifoso della Spal. La polizia ha sequestrato addirittura un machete nella capitale e nel capoluogo emiliano tirapugni, spranghe, passamontagna, fumogeni, capi di abbigliamento visti nelle immagini e tanti telefonini. Uno degli indagati ne aveva tre. Nei cellulari ci potrebbero essere foto e filmati interessanti, perché poi questi disordini organizzati e valutati come medaglie da appuntarsi sulla felpa andrebbero ripresi e diffusi.
I laziali erano partiti verso le 5 del mattino, anche con una macchina noleggiata a Frosinone, e all’Hostaria hanno bevuto acqua minerale fino all’arrivo della fazione avversaria, che è giunta a bordo di due pulmini Fiat Ducato e un Ford Transit presi a noleggio a Bologna. Tutti sapevano già come sarebbe andata a finire. —
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