La Pro loco di Arsiè riparte dal tesseramento

Il commissario Praloran e l’avvocato dell’Unpli Hofer rassicurano i cittadini «I nuovi soci non hanno responsabilità, le beghe lasciamole al passato»

ARSIÈ. La Pro loco di Arsiè prova a ripartire, spinta dal commissario Davide Praloran, nominato dall’Unpli Veneto (Unione nazionale Pro loco d’Italia), che giovedì sera ha lanciato la campagna di tesseramento nell’incontro in cui si è presentato alle associazioni del territorio e ai cittadini, dopo il tornado dei problemi legali, amministrativi e gestionali che ha travolto l’associazione, portando al blocco dell’attività e al commissariamento.

Situazione delicata quanto complicata e l’assemblea lo ha confermato, tra malumori e sfoghi di una discussione accesa, a tratti ruvida con acredini irrisolte e sfociata talvolta in contenzioso politico. La questione delle denunce e dei controlli della Guardia di finanza sugli ammanchi di denaro dai bilanci del recente passato impazza ancora nel dibattito paesano.

Erano circa trenta le persone intervenute e se ad Arsiè ci sono una trentina di associazioni, ne erano rappresentate una decina. Del vecchio direttivo Pro loco non c’era nessuno, mentre erano presenti quattro o cinque consiglieri. Di fronte alla sala, il commissario Praloran affiancato dal legale dell’Unpli Marianna Hofer. È intervenuto anche il presidente dell’Unpli Veneto Giovanni Follador: «Riportare la Pro loco di Arsiè a una serena e normale attività, questo è l’obiettivo», ha detto. «Il commissario ha aperto il tesseramento e l’avvocato è qui a dire che i nuovi soci non hanno responsabilità di quello che è successo. Vogliamo che la Pro loco termini i contenziosi al suo interno, senza fare nessun processo. I processi si fanno in altre sedi».

«La Pro loco di Arsiè non funzionava, per cui siamo intervenuti. Le beghe del passato lasciamole al passato, questo è il principio. Adesso dipende dalla volontà dei cittadini».

Gli ha fatto eco il commissario: «I soci sono l’essenziale, sono loro che tengono in piedi l’associazione per la linfa che le danno». Praloran, riconvocherà i rappresentanti delle associazioni entro un paio di settimane per iniziare un piano di lavoro.

La speranza per la nomina del prossimo direttivo è che entro sei mesi si riesca a far ripartire la Pro loco. Ma potrebbe volerci più tempo, perché nel frattempo il commissario sta raccogliendo (faticosamente) la documentazione per capire la situazione dell’associazione, che in cassa a fine 2017 aveva 593 euro.

«Non so se ci sono crediti da incassare e non ho un quadro preciso, per questo analizzerò, confronterò e verificherò le carte». Intanto, «l’atto più importante è tesserarsi, il paese si merita una forza propulsiva nuova», ha aggiunto il commissario. «Bisogna condividere le scelte e le strategie per rafforzare quella che è la Pro loco di Arsiè e ripartire con il piede giusto».

Raffaele Scottini

Argomenti:arsièpro loco

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi