La procura apre l’inchiesta sul suicidio a Baldenich

Il detenuto era considerato a basso rischio e fino a poco prima sembrava sereno La moglie era finita in ospedale dopo le botte. Avvocato avvertito in ritardo
Di Gigi Sosso

BELLUNO. Solo in cella. Non aveva altri detenuti intorno - ma non dovevano essercene, come prevede il protocollo penitenziario per i nuovi arrivati a Baldenich, cioè per chi non è mai stato prima in carcere - quando ha deciso di togliersi la vita.

G.C. si è impiccato verso le 23 di sabato, poche ore dopo essere stato arrestato dai carabinieri per maltrattamenti e lesioni alla convivente. Non si sa ancora cosa abbia usato per uccidersi, dopo aver consegnato tutti gli oggetti pericolosi e preziosi all’Ufficio matricola: saranno le indagini della procura della Repubblica a stabilirlo, dopo che è stato aperto un fascicolo. Vista da fuori, non potrebbe che aver utilizzato il lenzuolo, che gli era stato consegnato all’ingresso.

Il 45enne residente in Valbelluna era considerato un detenuto a basso rischio di suicidio e, da quanto risulta, fino a pochi minuti prima sembrava abbastanza sereno. C’è chi racconta che si sia fumato una sigaretta: quasi un ultimo desiderio, prima di farla finita. Ad accorgersi del suo gesto estremo, un agente della polizia penitenziaria, durante il giro di ronda notturno. Immediato l’allarme alla direzione della casa circondariale e la richiesta di soccorsi, ma quando il medico è arrivato nella cella per il detenuto non c’era più niente da fare: non è rimasto che constatarne il decesso.

Informata immediatamente la famiglia, oltre alla procura della Repubblica, che ha aperto un’inchiesta, per stabilire le cause della morte. In queste ore, è atteso il nulla osta: la consegna della salma alla moglie per la celebrazione dei funerali. Quella stessa donna che il martedì precedente era arrivata al Pronto soccorso dell’ospedale San Martino con il viso tumefatto. I medici le hanno medicato ferite guaribili in 40 giorni. L’hanno ricoverata in reparto e affidata ad uno psicologo, anche in questo caso seguendo quello che prevede il protocollo medico, nei confronti delle vittime di violenza.

Automatica la segnalazione all’autorità giudiziaria, prima della scelta di un legale da parte dell’uomo. Sabato pomeriggio i carabinieri del Comando di Belluno hanno arrestato l’uomo, traducendolo nel carcere di Baldenich.

A distanza di poche ore, G.C. si è tolto la vita.

L’avvocato di fiducia Tonin ha saputo della sua morte solo domenica mattina e ha scritto una lettera all’amministrazione carceraria, per avere spiegazioni su questo ritardo.

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