La promessa dei 5 Stelle al volontariato: «Il decreto verrà modificato»
«L’allarme sulle possibili difficoltà tra la legge Spazzacorrotti e le associazioni di volontariato è già in fase di risoluzione». Parola di Federico D’Incà, deputato del M5S. Nei giorni scorsi molte associazioni, Pro loco in testa, hanno sottolineato le difficoltà cui vanno incontro. «Già a fine marzo», scrive D’Incà, «il ministro Bonafede ha incontrato i rappresentanti del terzo settore per accogliere tutte le richieste di modifica allo Spazzacorotti, e il 3 aprile ha affermato in aula che la modifica era pronta e mancava solo il veicolo legislativo in cui inserirla e che potrebbe essere il prossimo decreto Crescita». D’Incà è chiaro: «Lo Spazzacorotti va modificato in tempi brevissimi. Ho piena fiducia che questo problema sarà risolto nelle prossime settimane. Il M5S vuole la partecipazione del cittadino alla vita politica del Paese: le associazioni e le Pro Loco sono tra le più importanti scuole di formazione alla vita sociale in Veneto. Il problema della corruzione nel nostro Paese però esiste. Una legge contro la corruzione serviva, come M5S continueremo ogni giorno a dare battaglia per avere legalità».
Fortemente critici tutti gli altri parlamentari bellunesi, che sottolineano l’errore dei 5 Stelle: «È demenziale», afferma il deputato della Lega, Mirco Badole. «Le associazioni hanno il sacrosanto diritto di protestare. La Lega aveva notato quanto questa norma fosse pericolosa, ma i 5S l’hanno voluta a tutti i costi. Ora dicono che la cambieranno? Bene, hanno tutto il mio appoggio, ma non potevano pensarci prima?».
È d’accordo anche il senatore leghista, Paolo Saviane: «La norma è nel contratto di governo, voluta dai 5S, per questo l’abbiamo votata. Personalmente però ritengo che sia abbastanza penalizzante per quelli che fanno attività pubblica. Stiamo arrivando all’eccesso, pagando colpe di altri che si sono approfittati del loro ruolo politico, ma questo non dovrebbe essere un presupposto per cui tutti i politici vogliono delinquere. Ritengo invece importante la pubblicità dei contributi ricevuti dalle associazioni, la trasparenza può appesantire il lavoro, ma è giusto che si sappia chi si avvantaggia dal cosiddetto volontariato».
È dura con il provvedimento anche l’opposizione: «Avevo già segnalato le conseguenze di questa norma durante il discorso in aula di Bonafede», ricorda il deputato di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, «interrompendolo con toni accesi quando ha lasciato intendere che chiunque fa un appalto è un corrotto. Non avendo mai amministrato, i grillini pensano che siamo tutti corrotti, noi amministratori come i dipendenti pubblici che firmano gli appalti. È una follia, lo abbiamo segnalato e il M5S ha promesso che lo cancellerà». De Carlo sottolinea anche: «Questa norma ha conseguenze anche sulla formazione delle liste elettorali. È giusto punire severamente chi si comporta male, ma tutti gli altri devono sentire di avere lo Stato al proprio fianco».
«Non sanno, non ascoltano e non studiano», Roger De Menech, deputato del Partito democratico, descrive così i colleghi del M5S. «Siamo di fronte a una follia e lo abbiamo segnalato più volte, presentando emendamenti correttivi. Ma niente, il filone della caccia alle streghe punisce tutto, anche il volontariato. Il M5S ignora le piccole realtà e pensa che le persone agiscano solo per un proprio interesse. Sembra che vogliano abolire il volontariato, perché non è la prima norma che lo ostacola, basta pensare al raddoppio dell’Irap. Credere che tutti siano delinquenti è una deriva culturale. O forse loro sono abituati così...». —
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