La protesta a Bolzano Bellunese: «La posta non arriva»

Polemiche anche a Gioz e Tisoi, dove vengono segnalati molti disagi.  Pronta una petizione: «Rischiamo di ricevere bollette già scadute, non è così che può funzionare».

BELLUNO. Quando è tornata a casa, ieri, e ha visto arrivare il postino, quasi non ci credeva la signora Rita Pellegrinon. A Gioz, Bolzano Bellunese, Tisoi e nelle frazioni limitrofe, la posta da quasi un mese arriva a singhiozzo.

Una volta alla settimana, a volte anche di meno. «Il postino che ha sempre servito le nostre frazioni è andato in pensione alla fine dell'anno scorso», racconta la signora. «È stato sostituito da un nuovo portalettere e il disagio che subiamo è evidente».

Fra le comunicazioni che arrivano a casa dei cittadini c'è un po' di tutto, ma soprattutto ci sono bollette, che hanno una scadenza, e giornali, per chi sceglie di abbonarsi e di ricevere nella buchetta della posta il proprio quotidiano, settimanale o mensile preferito.

La signora Pellegrinon è abbonato a un settimanale di informazione locale, che esce il giovedì. Ieri le è arrivata la copia della scorsa settimana: «Per carità, le notizie sono sempre fresche fino a quando non vengono lette, ma come può chiamarsi servizio questo?», sbotta.

«Aspettavo una lettera importante da un paio di settimane, mi è arrivata oggi, finalmente (ieri per chi legge, ndr). Il problema riguarda tutti i residenti a Bolzano bellunese, Tisoi, Gioz e zone limitrofe. Basta, siamo esasperati. Faremo una petizione per segnalare il disagio».

Anche perché, aggiunge la Pellegrinon, i problemi non riguardano solo il ritardo nella consegna della posta: «Le buste vengono messe a casaccio, spesso non nella buchetta corretta. Mi è capitato di andare a recuperare buste lasciate in una casa parecchio lontana dalla mia. E poi le raccomandate: il nuovo postino non suona mai il campanello per consegnarla direttamente all'interessato, lascia l'avviso, il che ci costringe ad andare all'ufficio per ritirare la corrispondenza. L'ultima volta sono rimasta in coda trentacinque minuti, e c'erano diverse persone lì per il mio stesso motivo».

Fino all'anno scorso tutto funzionava: «La posta ci arrivava ogni giorno, come dovrebbe essere. Adesso ci sembra di essere piombati nel terzo mondo». La Pellegrinon è decisa a promuovere la petizione e a farla sottoscrivere ai suoi compaesani: «Vogliamo solo che il servizio torni com'era», conclude. «Rischiamo di ricevere bollette già scadute, non è così che può funzionare».

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