La protesta ha avuto successo «Forse saremo risparmiati»

LONGARONE. Una lunga giornata di resistenza. Una protesta quasi ghandiana. Giovanni Battista Protti e i tecnici dell’Anas si sono guardati in faccia, senza cattiveria, fin dalle prime ore del mattino. Il proprietario dell’area della chiesetta di Faè ha interrotto le vacanze al mare, per essere davanti alla chiesetta dedicata a San Nicolò e difendere la sua proprietà dall’arrivo delle ruspe. I tecnici dell’Anas hanno fatto il lavoro che dovevano fare e, nel corso della mattinata, è capitato un paio di volte che sconfinassero.

Protti li ha invitati a uscire. Nel pomeriggio era atteso il momento più importante, con la consegna della notifica dell’esproprio. In realtà, non si è visto nemmeno un documento. Da una parte la richiesta di entrare per picchettare e dall’altra un no tanto fermo quanto civile. Mezz’ora dopo il confronto, i lavoratori hanno ricominciato a fare le loro misurazioni, prima che cominciasse a piovere e fossero costretti a interromperle.

L’avvocato longaronese aveva provveduto ad autodenunciarsi in Procura della Repubblica per le ipotesi di reato possibili, ma almeno finora di reati non sembra averne commessi e non sarà indagato. Da parte sua, una giustificata soddisfazione, quando è tutto finito: «Per il momento, prendo atto di quello che mi è stato detto», allarga le braccia Protti, «a questo punto, non ho ben capito cosa voglia fare l’Anas. Per quello che ho sentito oggi, probabilmente quest’area potrà essere risparmiata dai lavori, anche se dai documenti che mi sono stati notificati, questo non emerge. Ad oggi, non lo so ancora. Se così fosse, non c’è dubbio che potrei ritenermi moderatamente soddisfatto. Però non posso che rimanere in attesa di eventuali sviluppi». —

G.S.

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