«La protezione civile vigila sul Cadore»

Fabrizio Curcio, successore di Bertolaso alla guida del dipartimento nazionale, ha fatto visita al campo scuola di Tai

PIEVE DI CADORE. Il capo del dipartimento nazionale della protezione civile, Fabrizio Curcio, ieri mattina ha fatto visita al campo scuola di Tai accolto dai bambini che hanno aderito al progetto “Anch’io sono la protezione civile” promosso e gestito dall’associazione Antelao di Pieve.

Curcio ha approfittato dell’occasione per affrontare le problematiche tipiche della montagna, su tutte quella delle frane. «Da qualche anno il ruolo della protezione civile è profondamente cambiato», ha detto il successore di Guido Bertolaso, «non siamo più impegnati infatti sul fronte infrastrutturale o nelle attività principali votate alla riduzione del rischio. Oggi ci concentriamo in attività di secondo piano come, in presenza di frane, nella rimozione della terra dalle strade».

Ampio spazio invece ai progetti finalizzati alla formazione dei volontari del futuro come “Anch’io sono la protezione civile”, che sta coinvolgendo numerosi bambini. «Progetti per i quali l’organo centrale ha deciso di investire le risorse ancora a disposizione», ha aggiunto Curcio, «rispetto al recente passato anche sotto la mia guida il dipartimento nazionale della protezione civile ha deciso di mantenere inalterati i fondi da destinare alle associazioni dislocate sul territorio attraverso la mediazione dell’ente regionale. È cambiata però la finalità visto che abbiamo deciso di puntare su progetti specifici votati alla formazione del personale di domani, i futuri volontari della protezione civile».

Fabrizio Curcio è tornato ad affrontare il tema della montagna raccogliendo anche le indicazioni del presidente dell’associazione Antelao di Pieve, Giuseppe Frescura. «Il dipartimento entra in azione di fronte ad una emergenza di carattere nazionale, per le problematiche territoriali considerate comunque di primaria importanza il referente principale è l’ente regionale. Detto questo siamo vigili su ciò che accade su tutto il territorio compreso il Cadore».

A tal proposito il capo della protezione civile ha fatto il punto sulla situazione relativa alla frana di Acquabona: «Seguiamo la vicenda con attenzione per quanto ci compete rimanendo costantemente in contatto con la Regione. Anche in questo caso vale quanto detto prima: i margini di operatività della protezione civile si sono ridotti notevolmente nel corso degli ultimi quattro, cinque anni e oltre una funzione di monitoraggio e controllo non possiamo andare».

Per quanto riguarda il progetto “Anch’io sono la protezione civile” Curcio ha sottolineato l’ottimo lavoro svolto dall’associazione Antelao di Pieve, «alla luce della straordinaria economicità messa in atto. Un campo grande ed efficiente praticamente a costo zero».

Gianluca De Rosa

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi