La Provincia autorizza la centralina sul Rova protesta ambientalista
BELLUNO. Il 7 aprile avevano chiesto con una videolettera indirizzata alla Provincia di applicare, da subito, le nuove normative per tutelare i piccoli corsi d’acqua bellunesi dallo sfruttamento idroelettrico. Il 29 giugno la stessa Provincia ha autorizzato la costruzione di un impianto (il terzo) sul torrente Rova di Caleda, in Agordino. Contro questa decisione, e per difendere i fiumi e i torrenti bellunesi dal continuo proliferare di centraline, il comitato Acqua Bene Comune organizza questo pomeriggio un presidio sotto Palazzo Piloni. L’appuntamento è alle 18.30.
L’approvazione del progetto viene considerata «un atto politico gravissimo», scrivono gli attivisti. «Dimostra anche l’enorme debolezza dei politici bellunesi che, pur riempiendosi la bocca con la parola autonomia, quando hanno l’occasione di applicare strumenti di autogoverno del territorio non ne hanno il coraggio».
«Pretendiamo una presa di responsabilità sulla mancata volontà politica di fermare la speculazione», concludono. «Non ci sono più scuse». Gli attivisti chiedono inoltre a Federico D’Incà di organizzare un incontro al più presto con i ministri Costa e Di Maio «per l’eliminazione degli incentivi statali al mini idroelettrico». —
A.F..
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