La Provincia contro i cormorani
BELLUNO. Contro i danni provocati dai cormorani, la Provincia vara il nuovo piano di contenimento valevole per l’anno 2016-2017. Il piano, partito a metà novembre si concluderà il 15 marzo prossimo.
Il programma rientra nell’ambito della Carta ittica con cui l’amministrazione provinciale ha individuato delle specifiche iniziative per riqualificare i corsi d’acqua tramite la ricomposizione di quelle che erano le specie originarie del territorio, tra cui rientrano le trote marmorate.
Al termine di un’indagine del 1999, si era accertato, infatti, l’impatto del cormorano sulla fauna ittica del Piave. Con vari interventi Palazzo Piloni era riuscito a diminuire il problema sia con il ripopolamento delle specie ittiche autoctone sia controllando la presenza di questi uccelli.
L’anno scorso, il piano contemplava l’abbattimento di una ventina di cormorani. Decisione che era stata avallata anche dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, a cui pure quest’anno è stato chiesto il parere sulla fattibilità di proseguire il programma di controllo dei cormorani. Ma all’Ispra è stato chiesto anche di poter aumentare il piano di abbattimento portando il numero di cormorani da uccidere da 20 a 25. E dall’Istituto è arrivato l’ok.
Le aree in cui si potrà intervenire con il programma provinciale di contenimento dei danni causati da questo volatile, sono quelle che rientrano nella zona di tutela della trota marmorata. Vale a dire dalla diga di Sottocastello fino a valle di Perarolo; dalla località Rucorvo al ponte di Castellavazzo; dal ponte di Provagna al ponte della SS 51 a Ponte nelle Alpi; dalla fine della scogliera di Safforze fino a 100 metri a valle del muraglione di Lambioi comprese le fontane Fagherazzi; dalla confluenza del torrente Sivà fino a circa 1.200 metri a valle della confluenza del torrente Cordevole; dal canale di scarico della cartiera alla confluenza del torrente Sonna; dalla scogliera in località Carpen di Feltre fino alla fine della provincia. Ci sono poi i tratti del torrente Cordevole (dal confine con il Parco nazionale delle Dolomiti alla confluenza col Piave), del torrente Cismon (dalla traversa di Pedesalto fino al ponte di Frassené) e del torrente Senaiga (fino al ponte Arina). Da tenere sotto controllo anche l’area del torrente Ansiei dal ponte Malon a quello di Transacqua e dal lago di Santa Caterina alla confluenza col Piave.
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