La Provincia ha scelto: trasloca il Colotti

L’edificio di via Mazzini è quello meno sicuro, i ragionieri finiranno al Forcellini. Non sono previsti altri trasferimenti
Paolo Perenzin. Divergenze nella fondazione teatri
Paolo Perenzin. Divergenze nella fondazione teatri

FELTRE. Si scrive razionalizzazione, si legge taglio. In nome di un risparmio necessario e già una volta rimandato, la Provincia ha deciso di chiudere l’edificio che ospita l’istituto commerciale Colotti in via Mazzini e di trasferire gli studenti, duecento circa, nelle aule vuote del Forcellini per geometri, al Boscariz. La scelta era nell’aria da settimane ed è stata confermata ieri mattina dalla conferenza di servizi che ha riunito a palazzo Piloni il Comune, il provveditorato e lo stesso ente intermedio, che pur non avendo più una guida politica rimane in vita per l’attività gestionale, anche delle scuole superiori.

Scelta sofferta, riferiscono i presenti. E non c’è motivo di dubitarne. Si tratta di un istituto storico, di un edificio di grande valore simbolico e anche strategico, sotto il profilo urbanistico. Ma le alternative sono cadute, una dopo l’altra. Perché il sindaco Perenzin si è presentato al tavolo con una sola indicazione, ma abbastanza netta: salvare gli edifici più sicuri. Mentre il provveditorato ha chiesto un occhio di riguardo per le potenzialità di sviluppo delle scuole tecniche, che presumibilmente cresceranno e che dunque hanno bisogno di spazi.

Così il ragionamento si è sviluppato su due binari. Partendo da un’eccezione a proposito della sicurezza: l’Agrario, che pure ha uno stabile vecchio e inadeguato, non può cambiare sede perché la sua “azienda”, i campi e le serre di Vellai, che sono il cuore dell’attività didattica, non possono essere trovati altrove. Detto questo, sono state le relazioni tecniche a spazzare via i dubbi residui. Dal punto di vista della prevenzione incendi, il Colotti è la scuola più indietro. Forcellini e Negrelli con investimenti minimi sono a norma, gli altri istituti sono praticamente a posto. Valutando invece le norme antisismiche, è emerso che il Forcellini è a posto, che il Negrelli è in regola al 75 per cento, che il Rizzarda è adeguato a metà mentre il Colotti è il meno sicuro. Non solo, l’edificio di via Mazzini è anche quello per il quale servirebbero investimenti più onerosi e senz’altra prospettiva che quella di ricavare spazi comunque non troppo utili. Valutati tutti gli elementi, la Provincia ha optato per il trasloco della ragioneria, senza altri spostamenti. Da settembre il Colotti finirà al Forcellini, dove ci sono 14 aule vuote e dunque spazi abbondanti e sicuri. E il palazzo di via Mazzini sarà chiuso, per un risparmio di 80 mila euro all’anno. L’aula magna e la palestra resteranno comunque a disposizione delle scuole o di altre attività pubbliche, mentre non ci sono richieste per l’uso di aule dell’ala nuova di quello stesso edificio da parte dei licei.

«Non è stata una scelta semplice e lo sapevamo», dice il sindaco Perenzin. «Aldilà del gioco delle parti e delle strumentalizzazioni che si vogliono fare su questa mossa, ci sono ragioni che non si possono disconoscere. L’esigenza di un ridimensionamento era già stata manifestata dalla Provincia un anno fa e non potevamo chiedere un altro rinvio. L’opposizione mi ha chiesto di rimandare la riunione e io ci ho anche provato, ma ormai tutte le parti erano state convocate. Credo che comunque la decisione non sarebbe cambiata. Lunedì ne parleremo in consiglio comunale e sarà l’occasione per ribadire le motivazioni. Nel frattempo riceveremo il verbale della conferenza». Ma il sindaco trova anche aspetti positivi: «C’è la volontà di investire sul polo tecnico. E ora sappiamo che con pochi interventi le scuole che restano aperte sono sicure».(cric)

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