La Provincia perde un altro consigliere

La De Biasi dovrà dimettersi e la squadra rimarrà a sei, ma Padrin assicura: «Andremo avanti fino a fine anno»



Pochi e senza indennità. Fare “l’assessore” in Provincia (tecnicamente il ruolo è quello di consigliere delegato) è una pura attività di volontariato a servizio della comunità. Complicata dalle circostanze, a Palazzo Rosso. La squadra che accompagna Roberto Padrin è sempre più ridotta. Fra squalifiche e infortuni, i consiglieri a Palazzo Piloni sono sette, e presto rimarranno sei. Quando Francesca De Biasi diventerà assessore a Belluno, infatti, dovrà lasciare l’incarico in Provincia. Il limite per non far cadere il consiglio è cinque. Vicinissimo.

Dimissioni e decadenze

Cosa è accaduto? Lillo Trinceri è decaduto a seguito della fusione in sinistra Piave, che ha fatto scomparire il Comune di Trichiana. Alessandro Dalla Gasperina ha lasciato il consiglio di Feltre, e di conseguenza quello della Provincia, per ragioni personali. Sisto Da Roit non si è ricandidato ad Agordo e pure lui ha salutato i colleghi della Provincia. Entro fine estate lascerà anche Francesca De Biasi, perché il ruolo di assessore in un Comune è incompatibile con quello di consigliere provinciale.

«Si va avanti»

Il presidente della Provincia, però, rassicura tutti: «Andremo avanti fino alla scadenza naturale del consiglio, prevista per gennaio», afferma Roberto Padrin. «Ieri (martedì, ndr) ho riunito la maggioranza e tutti i consiglieri mi hanno dato la loro disponibilità a proseguire. Sarà impegnativo, lo sappiamo, e infatti voglio ringraziarli pubblicamente per quello che stanno facendo. Senza indennità vengono gestite materie che richiedono un grande impegno, che tutti stanno portando avanti con enorme disponibilità».

Mini rimpasto

Di recente Padrin ha redistribuito alcune deleghe. Serenella Bogana si occupa di bilancio, personale, edilizia scolastica, cultura e istruzione; Massimo Bortoluzzi di difesa del suolo e protezione civile; Franco De Bon di caccia e pesca; Gianluca Lorenzi di trasporti; Ivan Minella del patrimonio e Pierluigi Svaluto Ferro di demanio idrico, ambiente e urbanistica. Padrin gestisce viabilità, turismo, Fondi di confine e prenderà anche sociale e lavoro.

Il futuro

Il nuovo incarico di Francesca De Biasi farà perdere a Palazzo Piloni una figura molto stimata: «Sono contento per lei, per l’occasione che le è stata data e che merita», afferma Padrin. Il suo incarico scade nel 2021, perché dura quattro anni a differenza del consiglio che ne dura due. «Dall’altro lato sono però anche dispiaciuto, perché in questo anno e mezzo Francesca ha fatto molto. Ha dato il via al Fondo Welfare, la prima iniziativa che ha saputo mettere assieme tutte le associazioni di categoria, i sindacati, la Diocesi e il Consorzio Bim, e ha saputo ritagliarsi spazi importanti anche nella gestione del sociale. Fare a meno di lei non sarà semplice, ma sono felice per l’opportunità di svolgere il ruolo di assessore per il Comune capoluogo».

Di elezioni in Provincia, dunque, si riparlerà a fine anno, salvo non si dimettano altri consiglieri. Se ci sarà ancora una lista unica (soluzione preferita da Padrin che ritiene indispensabile l’unitarietà) o se i partiti decideranno di scendere in campo autonomamente, è presto per dirlo. Ma non è certo escluso. —


 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi