La provincia resta in stato di “preallerta” per l’acqua
BELLUNO. Resta alta l’emergenza idrica in provincia di Belluno.
Prima della fine del 2015, molti sono stati i comuni che hanno aderito all’appello lanciato da Bim Gsp insieme con la Prefettura per limitare l’uso dell’acqua potabile solo agli stretti bisogni igienico-sanitari e domestici. Ci hanno pensato il comune di Cortina, quello di Forno di Zoldo e prima ancora quello di Ponte, Santo Stefano e Pieve di Cadore e Lamon ad emettere le ordinanze.
«Non è che non abbiamo più acqua nell’acquedotto, ma le nostre ordinanze mirano a sensibilizzare la popolazione ad un uso responsabile di questa risorsa così preziosa», dice Camillo De Pellegrin, primo cittadino di Forno di Zoldo che ha emanato la sua ordinanza il 30 dicembre scorso. «Il nostro invito è anche quello di evitare di sprecare l’acqua per lavare cortili e piazzali, auto e anche per il funzionamento di fontanelle. Noi non abbiamo chiuso le fontane perché le nostre non attingono dall’acquedotto e l’acqua ritorna alla fine alla terra».
Emergenza rientrata per ora a Ponte nelle Alpi, nella frazione di Quantin. «Grazie all’intervento dei vigili del fuoco siamo riusciti a rifornire per due giorni le vasche idriche di Quantin, Mareschiata e Col di Cugnan, garantendo così l’uscita dell’acqua dai rubinetti senza problemi e mettendo in sicurezza almeno fino a domani i nostri acquedotti», precisa il primo cittadino Paolo Vendramini che aggiunge: «Le vasche sono state riempite grazie all’apporto degli acquedotti limitrofi di Venal e del Nevegal. Sicuramente ad incidere positivamente nell’offerta idrica è la momentanea chiusura delle aziende dell’area di Paludi. Ma attendiamo per il 2016 che il Bim Gsp intervenga sull’acquedotto per risolvere il problema».
Criticità si sono registrate anche a Casada, frazione di Santo Stefano dove insistono una decina di abitazioni. A sistemare la situazione sono intervenuti i tecnici di Gsp. «Anche se lì il problema è ricorrente, soprattutto per le case che si trovano al di sotto delle vasche», sottolinea il sindaco, Alessandra Buzzo.
Lamon ha registrato alcune criticità per l’approvvigionamento idrico. «Non siamo in emergenza», ci tiene a precisare la prima cittadina di Pieve di Cadore, Maria Antonia Ciotti, «ma siamo comunque in una fase di preallerta. È necessario che i cittadini non sprechino l’acqua e si abituino a farne un uso oculato, vista la situazione di siccità in cui ci troviamo a vivere in questi ultimi due mesi».
La speranza per tutti è che presto la pioggia o la neve tornino a farsi vedere.
Oggi, intanto, dall’Arpav di Arabba, fanno sapere che è previsto un graduale peggioramento delle condizioni meteorologiche con precipitazioni a carattere nevoso o di pioggia mista a neve fino a quote basse sulle zone montane, pedemontane e in val Belluna.
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