La Provincia ripristina la pronta reperibilità
belluno
Torna il servizio di pronta reperibilità provinciale a salvaguardia della pubblica incolumità. È un passo avanti importante, verso il ritorno alla normalità dell’ente, quello avviato dal primo agosto a Palazzo Piloni. Dal febbraio del 2017 il servizio era stato sospeso, sia per carenza di personale che come scelta politica, con la conseguenza che un unico dipendente viveva con il cellulare acceso 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno. L’amministrazione provinciale ha deciso di riorganizzare il servizio, raccogliendo la disponibilità di otto persone che operano in settori diversi, ma tutti con le necessarie professionalità. Nessun nuovo assunto, ma solo uno sforzo organizzativo per i dipendenti di Palazzo Piloni, che presteranno il loro servizio a costo quasi zero: 800 euro all’anno, tutto compreso, la cifra a carico dell’ente.
La pronta reperibilità serve a far fronte ad interventi urgenti e inderogabili, con il primo obiettivo di salvaguardare la pubblica incolumità. Gli otto dipendenti sono in carico ai settori difesa del suolo e patrimonio e viabilità e gli ambiti in cui opereranno sono tre: difesa del suolo (ad esempio segnalazioni di caduta massi, attivazione di movimenti franosi, erosione di versanti che insistono su centri abitati o sulla viabilità); protezione civile (eventi imprevedibili e di emergenza, con attivazione delle procedure di allertamento per eventi di tipo idrogeologico, sismico, chimico.. con attivazione delle organizzazioni di volontariato e comunicazione degli avvisi di criticità); ed edilizia scolastica (attivazione di allarmi o criticità negli edifici).
Ciascun turno dura sette giorni e vedrà una persona in servizio 24 ore al giorno, fatto salvo che durante le ore d’ufficio gli interventi saranno gestiti in maniera normale. Il personale garantirà l’intervento sul posto dell’emergenza nei tempi più brevi possibili e comunque entro due ore dalla chiamata.
Per i dipendenti che presteranno servizio di pronta reperibilità le prestazioni saranno considerate lavoro straordinario e a due di loro non spetta nessuna indennità, perché si tratta di un dirigente e di un funzionario. Il personale in turno di reperibilità sarà dotato di cellulare e auto di servizio, che potrà portare a casa ed è espressamente prevista l’astensione dalla timbratura del cartellino per un più tempestivo intervento dove c’è bisogno. In ogni caso il personale potrà entrare a Palazzo Piloni a qualsiasi ora usando le proprie chiavi.
Il numero della reperibilità sarà fornito alla Prefettura (che aveva chiesto il suo ripristino), forze dell’ordine e attività di soccorso, oltre agli enti pubblici.
È chiaramente soddisfatto il presidente della Provincia Roberto Padrin, che aveva annunciato la riattivazione del servizio durante il consiglio di martedì: «È un servizio davvero importante, che riusciamo a riattivare grazie all’impegno dei dipendenti e al contributo della Regione Veneto. Per la nostra amministrazione si tratta un fatto molto positivo perché è un altro segnale di attenzione da parte di questa Provincia che stiamo cercando di far tornare quella di un tempo». —
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