La raccolta differenziata supera le aspettative

L’Unione montana tira le somme: risparmi migliori di quanto previsto E ora si pensa di allargare ad altri paesi il porta a porta spinto per l’umido

FELTRE. Il Feltrino si riscopre riciclone e differenziare paga, perché non solo fa bene all'ambiente ma consente di risparmiare. Sistemata la fatturazione 2014, l'Unione montana ha concluso i conteggi del bilancio del servizio di gestione rifiuti dell'ultimo anno e intanto pensa di proporre il porta a porta spinto per l'umido ai Comuni che ancora non lo fanno (per ora raccolgono l'organico a domicilio Alano, Fonzaso e Lamon).

A fronte di un aumento dell'1,47 per cento dei costi di raccolta e trasporto e di trattamento in impianto (che si attestano sui 2 milioni), impennano gli introiti della differenziata: più 40 per cento dei proventi da imballaggi in plastica e lattine da porta a porta, più 20 per cento da carta e cartone, più 19 da vetro stradale e più 22 da ferro e metalli da ecocentro. «I risultati confermano che è stata imboccata la giusta direzione», commentano il presidente dell'Unione montana Federico Dalla Torre e l'assessore al servizio ecologico associato Ivan Dalla Marta. «Infatti il bilancio a consultivo presenta dei piccoli risparmi rispetto quanto preventivato per l'anno appena trascorso sulla base dei costi del 2013».

Nello specifico, «la parte del leone la fa il porta a porta di plastica e lattine, i cui ricavi sono sicuramente maggiori delle attese», sottolineano i rappresentanti dell'ente comunitario. «Non va dimenticato inoltre che grazie alla solerzia degli operatori il territorio è stato sempre tenuto in ordine e pulito, anche durante le festività natalizie», aggiungono con «un ringraziamento alla popolazione che, dopo un momento iniziale di difficoltà dovuto alle modalità più restrittive che la raccolta porta a porta impone, ha un po' alla volta imparato e si è abituata al nuovo metodo, dando un contributo decisivo».

Il presidente Dalla Torre e l'assessore ai rifiuti Dalla Marta raccomandano poi ai cittadini che abitano dove è attiva la raccolta porta a porta col sacco azzurro per plastica e lattine di «impiegare preferibilmente questo metodo piuttosto che conferire all'ecocentro, perché garantisce i maggiori profitti per il Comune di residenza». Nel 2014 sono stati introitati in media per ogni tonnellata di materiale 267 euro netti, che rappresenta un importo molto alto. Risultato reso possibile anche grazie alle verifiche di qualità al momento del prelievo della ditta Aimeri, che si occupa del servizio di trasporto. Gli stessi operatori provvedono a fare dei controlli anche degli altri materiali raccolti da contenitori stradali o dall'ecocentro. Quanto alla qualità della differenziata, la frazione di plastica e lattine ha presentato nel 2014 uno scarto medio del 6,19 per cento, la carta nei bidoni stradali nelle analisi del mese scorso del 2,5, mentre il vetro si attesta intorno all'1,03 dai controlli degli anni scorsi. I margini di miglioramento più grossi sono sugli imballaggi in plastica e lattine, il 32 per cento dei quali non viene conferito correttamente secondo le stime. Ma c'è anche un 30 per cento del secco che può essere differenziato. Parallelamente è in corso di definizione la creazione dell'Ato provinciale per la gestione dei rifiuti. L'auspicio dell'Unione montana feltrina è che «tenga conto degli importanti risultati in termini di differenziata di qualità raggiunti dal comprensorio».

Raffaele Scottini

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