La Regione autorizza l’assunzione di 59 nuovi medici

In arrivo i rinforzi per gli ospedali della provincia. Da risolvere il problema dei medici di base: ne mancano 16
Bologna - Agosto 2001..++ CASO MORTE PER FARMACO LIPOBAY A BOLOGNA+....Reparto di nefrologia e dialisi dell'ospedale Malpighi in cui e' stata curata la signora ANTONIETTA VICINELLI - probabile viitima del farmaco Lipobay....Foto Michele Nucci / Eikon Studio/infophoto
Bologna - Agosto 2001..++ CASO MORTE PER FARMACO LIPOBAY A BOLOGNA+....Reparto di nefrologia e dialisi dell'ospedale Malpighi in cui e' stata curata la signora ANTONIETTA VICINELLI - probabile viitima del farmaco Lipobay....Foto Michele Nucci / Eikon Studio/infophoto

BELLUNO. Continua l’allarme per la carenza di personale medico nell’Usl 1, tanto che la Regione ha autorizzato l’assunzione di 59 camici bianchi. Una notizia che, se da un lato infonde fiducia nella direzione generale bellunese, dall’altro non elimina i timori sulla capacità di reclutare tutto questo personale. Un timore dettato dall’esperienza, visto che negli ultimi anni è diventato sempre più difficile trovare figure mediche disposte a trasferirsi in montagna.

La situazione negli ospedali. A oggi negli ospedali bellunesi operano 474 medici, ma negli ultimi sei mesi se ne sono persi per strada ben 23: 8 per pensionamento, 7 per dimissioni volontarie, 7 per trasferimenti in altre aziende sanitarie e c’è stato anche un decesso. Nel frattempo l’Usl ha assunto 32 medici, per altri 5 è in corso di perfezionamento il contratto, mentre sono 15 le procedure di reclutamento avviate. «Il nostro grido di allarme è arrivato fino a Venezia, visto che la Regione ci ha dato l’ok per altre 59 assunzioni», dice il dg, Adriano Rasi Caldogno. «Un numero importante che speriamo di coprire, visto che tra numeri chiusi all’università e nelle scuole di specializzazione e la rarefazione delle borse di studio, è diventato un problema non indifferente reperire figure mediche come pediatri, ginecologi, anestesisti e medici di Pronto soccorso. Nel frattempo, in attesa di assumere questi camici bianchi cerchiamo di tamponare la situazione con altri sistemi, come assunzioni a gettone, e altro».

A offuscare ancora di più il quadro è un dato di fatto: da oggi al 31 dicembre 2018, altri 12 medici lasceranno le strutture ospedaliere bellunesi; 10 andranno in pensione e due si dimetteranno volontariamente. A ciò si aggiunge l’uscita di 12 tra infermieri e tecnici (7 a Belluno e 5 nel Feltrino): «Questo è ciò che sappiamo, ma tra Ape sociale e lavori usuranti altri potrebbero decidere di uscire dal lavoro», spiega Tiziana Bortot, referente per il personale. «Comunque sia, non siamo preoccupati dalla fuoriuscita di infermieri, visto che a breve avvieremo un concorso insieme all’Usl Pedemontana per creare una graduatoria da utilizzare all’occorrenza», precisa Rasi.

I medici del territorio. A impensierire l’Usl, anche la carenza di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta. «Ad oggi ci sono 135 medici di famiglia (83 nel distretto di Belluno e 52 in quello Feltrino) e 23 pediatri (10 nel Feltrino e i restanti nel Bellunese). Mancano all’appello 16 medici di base», precisa Gianluca Romano responsabile della Convenzioni, «per dare un servizio completo ai cittadini che vivono specialmente nelle parti alte della provincia, dove diventa quasi impossibile trovare qualcuno disposto a lavorare». «Da marzo abbiamo introdotto anche l’indennità di 6,20 euro ad assistito per i medici che operano in determinate zone», spiega Rasi Caldogno, «vedremo se questo ci aiuterà nella ricerca di personale».

Situazione più tranquilla, invece, per i pediatri: ne servono due tra alto e basso Agordino. Nel frattempo, l’Usl cercherà di sopperire alle carenze con incarichi provvisori affidati a medici già operativi o ad altri che si propongono.

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