La Regione delibera: si riveda il progetto

La giunta Zaia chiede di fermare la procedura Via. Bottacin: «Non diciamo no allo sviluppo, ma servono approfondimenti»
Di Alessia Forzin

BELLUNO. Nel giorno in cui Terna pubblica il nuovo progetto per la razionalizzazione degli elettrodotti, la giunta regionale chiede di rifare tutto. Riprendendo la risoluzione 72, approvata dal consiglio regionale all'unanimità il 12 giugno 2014, la giunta Zaia ha deliberato di chiedere la sospensione della procedura di Valutazione di impatto ambientale in corso, per rivedere il progetto alla luce delle recenti evoluzioni tecnologiche, dell'effettiva domanda di energia e delle nuove modalità di gestione delle reti. E' un punto fermo forte quello che mette la Regione, che dimostra continuità con quanto già espresso dal consiglio e dal presidente Zaia un anno fa.

«Si tratta di un grande risultato, perché è proprio questo che chiediamo da oltre un anno: non un “no” secco alle infrastrutture elettriche, indispensabili per il nostro territorio, ma “no” a progetti nati male e che non tengono conto delle necessità ambientali e di salute pubblica di tutto il Bellunese», fanno sapere i comitati dei cittadini.

La giunta ha approvato la delibera per la revisione del progetto su proposta degli assessori all'ambiente Gianpaolo Bottacin e all'energia Roberto Marcato. Oltre alla sospensione della procedura di Via, si chiede di istituire una commissione tecnica mista Regione Veneto-Terna, con il coinvolgimento dei Comuni interessati, per verificare le criticità della rete elettrica esistente e quella in progetto nel Veneto, come base per definire un possibile accordo quadro.

«Un intervento così delicato per il territorio deve realizzarsi nel massimo rispetto e con la imprescindibile condivisione delle comunità interessate», spiega Bottacin, preoccupato per il futuro dell’aeroporto di Belluno e per la sua attività di protezione civile. «Con questa delibera non esprimiamo un no al potenziamento della rete energetica sul territorio bellunese, ma chiediamo a Terna i necessari approfondimenti, che tengano conto della morfologia del territorio. Pensiamo sia meglio fermarsi un attimo e ragionare, tutti insieme, piuttosto che fare un progetto che divide la provincia».

Ci sono sindaci che spingono affinché il progetto venga chiuso in fretta, altri che chiedono la sua revisione. E il fronte di questi ultimi è sempre più ampio: arriva fino a Feltre, passando per la Valbelluna, e giunge nel cuore del Cadore e del Comelico. Bottacin e Marcato chiederanno un confronto con Terna, per capire «qual è il disegno complessivo di sviluppo della rete in Veneto», conclude l'assessore bellunese. «A carte scoperte».

«Non possiamo che ringraziare gli assessori Bottacin e Marcato, che in breve tempo hanno sbloccato una situazione che con l’ex assessore Giorgetti era ferma da un anno», dice il portavoce dei comitati dei cittadini, Gianni Pastella. «Grazie anche all’ex consigliere Dario Bond, autore della risoluzione 72. E a Sergio Reolon, che pur in una situazione politicamente difficile ha firmato quella risoluzione, dimostrando grande lungimiranza politica. Questa è la prova che quando il territorio si unisce, arrivano grandi risultati». Non l’ha capito la Provincia, che «ad esclusione del consigliere Lise si è dimostrata miope e incompetente rispetto alla questione elettrodotto. Che ruolo potrà ancora avere nella gestione del territorio?», si chiedono i comitati. Che invitano tutti i soggetti presenti nell’elenco espropri pubblicato sui giornali a contattarli, nel caso volessero fare qualche osservazione. «Siamo pronti a portare avanti una class action, qualora la Commissione Via nazionale, infischiandosene dell’atto della giunta regionale, decidesse di esprimere parere favorevole a questo progetto di Terna».

Ma il ministero, aggiunge il senatore di Forza Italia Giovanni Piccoli, «non potrà che tenerne conto. La giunta regionale ha dato ascolto ai territori, mentre Terna si è resa protagonista dell’ennesima forzatura. Dispiace che al segnale lanciato da Venezia non corrisponda una posizione altrettanto lineare della nostra Provincia».

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